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Home entertainment: dopo il boom cosa succederà ai titoli del settore

Nel corso della pandemia, quando eravamo tutti bloccati in casa, l’home entertainment ha sperimentato un vero e proprio boom. Il rovescio della medaglia è stata la frenata della crescita che il settore media e dell’intrattenimento dal vivo ha subìto a partire dal 2020

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Settimana ancora negativa per la Borsa Italiana il cui indice principale, FTSE MIB, lascia sul terreno l’1,2% (dopo il -1,1% della scorsa ottava), a causa soprattutto dei negativi dati provenienti dall’economia Europea che sulla scia degli elevati tassi di interesse, è risultata in forte rallentamento. Negativo anche l’indice dei titoli FTSE STAR, che scende dello 0,6%. Ancora più negativi i titoli del mercato EGM, il cui indice flette del 2,2%, che subiscono in modo pesante l’aumento della volatilità del mercato.

Tra i titoli premiati dagli investitori troviamo Prysmian, che cresce del 3,1%: gli analisti hanno fatto i conti dopo l’aggiudicazione di un nuovo contratto dal valore di circa 630 milioni di euro assegnato da Terna Rete Italia (controllata interamente da Terna), nell’ambito del progetto Adriatic Link. Seconda posizione per Mediobanca (+2,5%): a tenere banco è sempre la vicenda legata alla nomina del nuovo CdA. Crescita (+2,4%) anche per Ferrari dopo la comunicazione della scorsa settimana del rinnovo della partnership pluriennale con la società sportiva Puma, che diverrà premium partner a partire dal prossimo anno. Peggior titolo della settimana, MPS cha lascia sul terreno il 10,7% sui rumors che il Ministero dell’economia e delle finanze starebbe valutando la possibilità di cedere una quota del suo 64,23% entro i primi giorni di ottobre. Negativa anche Telecom (-8,1%) dopo la proroga al 15 ottobre 2023 concessa dal CdA a KKR, del periodo di esclusiva per la presentazione dell’offerta vincolante su NetCo, costituenda società di cui faranno parte la rete primaria di Telecom, la rete secondaria (Fibercop) e probabilmente Sparkle (società di Telecom che gestice una fetta importante delle comunicazioni globali).

Nel corso della pandemia, quando eravamo tutti bloccati in casa, l’home entertainment ha sperimentato un vero e proprio boom. Il rovescio della medaglia è stata la frenata della crescita che il settore media e dell’intrattenimento dal vivo ha subìto a partire dal 2020.

Per dare la dimensione del settore, ecco qualche numero: nel 2022 in uscita dalla pandemia il valore mondiale del mercato dei media e dell'intrattenimento ha raggiunto i 2,32 trilioni di dollari, registrando una crescita del 5,4% rispetto al 2021. Crediamo che nei prossimi anni la crescita sia destinata a rallentare, ma è comunque previsto che si raggiungeranno i 2,78 trilioni entro la fine del 2027.

All’interno del mercato in generale, quello dell’intrattenimento domestico che include le apparecchiature audio, video, le console di gioco, i canali di distribuzione offline e online, valeva a fine 2022 circa 278 miliardi di dollari e, secondo le stime medi di consensus degli analisti, dovrebbe toccare 445 miliardi alla fine del 2029, realizzando un CAGR 22-29 del 6,7% circa. All’interno del settore, il solo mercato relativo ai canali di distribuzione online e offline, valeva alla fine del 2022 circa 12,2 miliardi di dollari ed è stimato che possa raggiungere nel 2028 circa 19,3 miliardi, registrando un CAGR del 7,3%. E questo grazie alla crescente domanda attesa nell’intrattenimento personalizzato e all’integrazione sempre più spinta dei dispositivi di home entertainment. La richiesta di dispositivi innovativi, intelligenti, connessi e di qualità in casa è diventata una tendenza a causa dell’aumento del tenore di vita e del cambiamento degli stili di vita. Questo fattore ha un grande impatto sul mercato dei dispositivi di intrattenimento domestico, tanto che la penetrazione delle famiglie, che nel 2022 è stata del 5,8%, è previsto che raggiungerà il 22,2% antro il 2028/29.

Diversi sono i titoli quotati nel settore dell’intrattenimento domestico online e offline. A cominciare da Netflix (NFLX:NASDAQ GS), Disney (DIS:US), Warner Bros (WBD:NASDAQ GS). Secondo il consensus medio degli analisti, i titoli di questo settore trattano mediamente a 13,1x l’EV/EBITDA del 2023 con un CAGR 23-26 atteso dello stesso del 10%. Al suo interno troviamo differenze anche molto marcate. Netflix, per esempio, tratta ad un EV/EBITDA 2023 di 23,8x ma con un CAGR atteso del 13%. Warner Bros tratta a 7,1x l’EV/EBITDA del 2023, ma con un CAGR atteso del 4,6%. In altre parole, chi cresce di più è maggiormente apprezzato dal mercato. Chiaro che si tratta di stime al 2026, soggette a revisione tanto al rialzo quanto al ribasso. Difficile poi dire quanto il titolo di una società il cui EBITDA cresce più della media dei competitors debba tratta a premio.

Dipende ovviamente dall’avversione al rischio di ciascun investitore.

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