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Brasile pronto a concedere asilo anche a ex terrorista nero

Secondo il quotidiano O' Globo, Pierluigi Bragaglia, neofascista ex Nar, potrebbe ottenere presto rifugio politico come Cesare Battisti. L'ex leader dei Pac intanto rimane in carcere su decisione della procura generale brasiliana

Il Brasile sarebbe pronto a concedere l'asilo politico, oltre che all'ex terrorista rosso Cesare Battisti, anche a un ex militante neofascista dei Nar, Pierluigi Bragaglia, arrestato un anno fa nello Stato di San Paolo dopo 26 anni di latitanza. Rifugio per entrambi gli estremisti, uno di sinistra e uno di destra. A dimostrazione del fatto che la concessione dell'asilo a Battisti non è mossa da «considerazioni ideologiche», come ha detto ieri il ministro della Giustizia del governo Lula, Tarso Genro.
L'indiscrezione è stata pubblicata oggi dal quotidiano O' Globo, e non stupisce dal momento che proprio il ministro Genro ventiquattr'ore fa aveva parlato della possibilità per il Brasile di concedere rifugio anche «a un fascista».
In Brasile, Bragaglia si era costruito una vita nuova: quando fu arrestato, l'estate scorsa a Ilhabela, dirigeva un piccolo albergo ed era proprietario di un deposito di bevande. In Italia non deve scontare omicidi, ma lo aspettano almeno dodici anni di carcere per banda armata e associazione sovversiva, rapina, sequestro di persona e porto abusivo d'armi.
Al di là di questa novità che potrebbe irritare ulteriormente il governo italiano (che si vede impossibilitato a condannare i suoi criminali in patria), la procura generale del Brasile è intervenuta ancora una volta sul caso Battisti.
Il procuratore generale, Antonio Fernando Souza, ha scritto una lettera al Supremo Tribunal federal, l'organo che deve decidere sull'asilo di Battisti dopo il sì del ministero della Giustizia, per chiarire che l'ex terrorista e scrittore italiano deve rimanere in carcere fino a decisione definitiva: dal momento che «non è estinto il processo di estradizione - scrive il procuratore - si impone il mantenimento del carcere preventivo».
La procura ha così detto «no» alla richiesta di scarcerazione presentata dalla difesa di Battisti.

Secondo i media brasiliani, gli avvocati dell'ex leader dei Pac sarebbero comunque pronti a chiedere un annullamento dell'estradizione giocando questa volta la carta della prescrizione dei reati commessi, dal momento che in Brasile l'annullamento del reato scatta dopo vent'anni dalla condanna.

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