Cronaca locale

Il cabaret, dal Grand-Guignol alla televisione

Continua Assaggi 2006: oggi «Barbera e champagne»

Sergio Rame

Continuano le serate di «Assaggi 2006». In cartellone per questa sera al Teatro Libero lo spettacolo di Monica Bonomi, Barbera e champagne, una rapida carrellata di fatti e situazioni per ripercorrere il tragitto storico-culturale compiuto nel corso del Novecento dal cabaret.
Un viaggio divertente che prende il via dai locali francesi della prima metà del Novecento.
«Al centro è tutta la storia del cabaret - spiega la Bonomi - un genere che molto spesso viene inteso come mezzo di denuncia sociale e culturale, come testimonianza dell'evoluzione industriale che ha rappresentato tutto il Ventesimo secolo».
Lo spettacolo prende le sue mosse dal Grand-Guignol, genere grottesco della Francia d'inizio Novecento. «Vogliamo ricostruire l’atmosfera del Grand-Guignol, teatro parigino attivo dal 1896 al 1952, fondato da Oscar Métenier e caratterizzato dalla realizzazione scenica di un genere drammatico orrorifico, con la rappresentazione di fenomeni di spiritismo, esperienze paranormali, depravazioni morali, torture e ogni sorta di terrori», spiega l’autrice.
Si passa quindi all'avanspettacolo, genere molto in voga negli anni della Seconda guerra mondiale, quando a riempire i teatri ci pensavano i grandi artisti della rivista italiana.
Si ritorna nuovamente a Parigi, nelle cantine del periodo post bellico, le famose Caves. Gli artisti sono attirati dall'esistenzialismo. Nell'aria è palpabile un grande fervore. Autori e filosofi si fanno portatori della libertà sessuale e della circolazione delle idee.
Un momento composto da spettacoli piuttosto brevi e canzoni che puntano a riprodurre la vivace vitalità dei fermenti del Secondo dopoguerra, anche se questo spirito di rinascita lascerà presto il posto alla contestazione.
Il cabaret diventa, quindi, un lavoro che crea e mette in scena quei testi che richiamano il movimento di liberazione della donna, che ironizzano sull'eccessivo ed esasperato pensiero marxista e sulla disuguaglianza sociale ed economica dei diversi ceti sociali. L'impegno storico del cabaret troverà la sua fine nella televisione: i critici parlano di questo momento storico come il giro di boa che ha portato al tramonto di questo genere teatrale.
«In quest'ultima parte dello spettacolo - conclude la Bonomi - mostriamo un genere completamente scollegato dalla vita di tutti i giorni, che non rappresenta una società ideologicamente dominata dalla televisione: proprio per questo, con grande ironia, cerchiamo di ridicolizzare il genere televisivo della telenovela e della vita misurata su canoni di pura finzione».


Barbera e champagne, Teatro Libero, via Savona 10, ore 21, info 02-8323126, ingresso 16 euro.

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