Calcio

Ciclone AdL: "In A squadre in rosso di quasi un miliardo"

Il patron del Napoli scatenato a Castelvolturno. Palese riferimento ai conti nerazzurri. "Noi col bilancio in attivo. Spalletti? Un errore di riconoscenza lasciarlo andare. E Garcia l'ho mandato a quel paese..."

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Napoli - Un fiume in piena. La voce del padrone risuona a Castel Volturno, il punto della situazione del presidente per fare chiarezza sul tracollo del Napoli: dallo scudetto al settimo posto, sembra un`eternità invece sono appena sette mesi. Tutto nacque quella sera di maggio, una cena in cui si sarebbe dovuto progettare il futuro e invece Spalletti sorprese tutti. De Laurentiis per primo: «Non me l`aspettavo, lo confermai con una pec perché il contratto me lo consentiva e lui ne era consapevole. Volevo risollevarlo dopo l`eliminazione dalla Champions, che pensavo si potesse vincere, o quanto meno andare in finale. Non so se avesse già avuto un contatto con Gravina ma voleva essere liberato: per me era una contraddizione, se ami così tanto la città, non puoi andare via. Il mio errore è stato quello di non trattenerlo ma l`ho fatto per riconoscenza. Presi Garcia che non era bollito ma faceva troppo di testa sua: alla presentazione disse di non conoscere il gioco del Napoli, mi caddero le braccia. Contro l`Empoli toccò il fondo e lo mandai a quel paese».

Il Napoli vincerà un altro scudetto dei bilanci: ecco cosa lo soddisfa: «Sono soldi miei e faccio quello che voglio, possiamo fare a meno anche della Champions se non arriviamo quarti. Chiudo i conti con un attivo di 80 milioni di utili e 147 di riserve: un bilancio in attivo eppure giochiamo contro squadre indebitate quasi per un miliardo che nemmeno dovrebbero iscriversi al campionato, una cosa per me intollerabile. Fatturiamo la metà di Inter, Milan e Juventus, vincendo uno scudetto e facendo meglio della Juve in Europa negli ultimi quindici anni».

Il Napoli che verrà è un cantiere aperto. «Stadio nuovo e centro sportivo stile Manchester City. In estate faremo un grande colpo e blinderemo ulteriormente Kvara. Il calcio italiano è da rifondare, la Lega non funziona, non sa fare nemmeno i calendari, ne occorre una alternativa, stile Premier o Nba per far crescere e ottimizzare i fatturati. La Superlega? È stato l`elemento scatenante ma porta avanti idee sbagliate. Il campionato nazionale è prioritario, si può pensare a un torneo parallelo.

Degli arbitri non mi frega niente, facessero il loro mestiere: prima o poi qualcuno si sveglierà».

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