Calcio

Conte a un passo dall’esonero. Scaricato anche da Kane e compagni

A sentire le voci in arrivo da Londra, l'avventura dell'ex ct della Nazionale al Tottenham potrebbe chiudersi con un esonero nel giro di poco tempo. Dopo lo sfogo in conferenza stampa di sabato, lo spogliatoio si sarebbe schierato contro il tecnico italiano

Conte a un passo dall’esonero. Scaricato anche da Kane e compagni
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Un altro giro, un’altra corsa sulla giostra di Antonio Conte. A credere alle voci in arrivo dal Nord di Londra, infatti, la sfuriata in conferenza stampa dopo il pareggio di sabato contro il Southampton sarebbe stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Oltre ai rapporti con la tifoseria degli Spurs, ormai in aperta rivolta, contro all’ex tecnico dell’Inter si sarebbero anche schierati i senatori dello spogliatoio, mettendo la società di fronte ad una scelta complicata.

Anche se non avrebbe molto senso fare fuori il tecnico con la squadra ancora in corsa per il prezioso quarto posto, secondo molti osservatori l’allenatore pugliese sarebbe a poche ore dall’ennesimo licenziamento. Visto che qualcuno sulla sponda rossonera del Naviglio sta parlando da tempo di un suo possibile rientro in patria, ripercorriamo quelle che potrebbero essere le sue ultime ore al Tottenham.

Conte contro tutti

A far precipitare la situazione nel Nord di Londra sarebbe stato il risultato deludente della squadra in campionato. Avanti 3-1 contro il derelitto Southampton, fanalino di coda della Premier League, ben pochi si aspettavano che l’undici di Conte riuscisse a rovinare tutto in soli 15 minuti. Subito dopo l’inopinata rimonta dei Saints che ha tolto due punti preziosi al Tottenham per la rincorsa alla Champions dell’anno prossimo, i fischi dei tifosi hanno fatto eco ad un’onda anomala di proteste sui social media. Invece di provare a stemperare i toni, Antonio Conte si è scatenato in conferenza stampa sparando a zero non solo contro i suoi giocatori ma contro la stessa dirigenza che gli paga il principesco stipendio.

L’ex ct della Nazionale ne aveva davvero per tutti. La dirigenza? “Non giocano per vincere sul serio. Odiano la pressione perché così è più facile. La storia del Tottenham è questa. 20 anni con la stessa proprietà e nessun titolo. Perché? È davvero colpa degli allenatori o della società. Guardate gli allenatori degli ultimi anni. Fino ad ora ho provato a nascondere le cose ma non lo farò più. Non voglio vedere questo scempio in campo. È inaccettabile per me e per i tifosi”. Appena il tempo di prendere fiato e il Conte furioso si era scatenato contro i media e contro i suoi giocatori, a suo dire colpevoli dello sfascio del Tottenham. “Cercate solo scuse per i giocatori. Fate pure, trovate scuse, non sapete fare altro. È tutto un dire ‘magari i giocatori hanno perso fiducia, non sanno chi li allenerà in futuro, non fanno gruppo’ e così via. Scuse, solo scuse. Non fate altro che proteggerli ogni singola volta”.

La rivolta dei senatori

Messi alla berlina dal proprio allenatore, i senatori dello spogliatoio, che finora si erano schierati compatti con il tecnico italiano, ne avrebbero avuto abbastanza, scaricandolo di netto. A sentire quel che riportano diversi media, parecchi giocatori vorrebbero un cambio in panchina immediato, prima del prossimo scontro in Premier League del 3 Aprile contro l’Everton. Visto che il contratto con l’italiano scadrà a fine stagione e che nessuno può onestamente pensare che gli Spurs siano pronti ad estenderlo, sarebbe comunque una fine traumatica di un rapporto iniziato male e finito peggio. A dire il vero, molti commentatori che seguono da vicino il Tottenham, come l’ex centrocampista Jamie O’Hara, ora presentatore di TalkSport, sono convinti che Conte abbia alzato i toni sperando di incassare una corposa buonuscita, come già visto a suo tempo con l’Inter.

Harry Kane

L’azzardo del tecnico pugliese potrebbe aver successo, convincendo la dirigenza a staccare la spina da subito per cercare di salvare il resto della stagione. Si mormora che, in realtà, l’italiano avesse avvertito i vertici del club prima di parlare ma questa operazione non avrebbe avuto successo. Alex Crook, corrispondente di TalkSport, ha infatti dichiarato che “non sappiamo se hanno accettato queste scuse preventive. Più che le sue parole hanno notato come sia tornato immediatamente in Italia. A questo punto non sono certo che siederà ancora in panchina quando si tornerà a giocare dopo la pausa delle nazionali”. A sentire lui la dirigenza è in una situazione molto complicata visto che “nello spogliatoio ci sono parecchi giocatori che non ne vogliono più sapere di lui”.

Questione di ore?

La situazione è in continua evoluzione ma, secondo molti esperti, potrebbe precipitare già da martedì, quando i giocatori non convocati per le nazionali si ritroveranno nel Training Ground di Enfield. A decidere il futuro del tecnico italiano sarà, ovviamente, il ceo Daniel Levy, che sarebbe però indeciso sul da farsi. Secondo molti osservatori, infatti, il numero uno degli Spurs starebbe parlando con il suo entourage per capire come muoversi, il che spiegherebbe come mai non ci sia stata ancora una reazione ufficiale dopo lo sfogo in conferenza stampa. In realtà, però, a sentire il Telegraph, la decisione di licenziare Conte sarebbe già stata presa e sarebbe quindi solo una questione di tempo. Se fosse esonerato, a guidare gli Spurs contro l’Everton sarebbe l’ex Ryan Mason, aprendo poi la ricerca di un tecnico capace di guidare la squadra nella prossima stagione.

Simone Inzaghi

A far pesare la bilancia a favore dell’esonero, a quanto pare, sarebbe la rottura con lo spogliatoio, testimoniata dalle parole sferzanti riservate ai suoi giocatori. Conte aveva detto senza troppi giri di parole che gli undici giocatori che erano scesi in campo a Southampton erano “egoisti, non vogliono darsi una mano e non ci mettono il cuore in quello che fanno”. Un giudizio che suona tanto come una resa incondizionata, specialmente quando aveva detto che “se non sei una squadra unita non si può migliorare”. Come potrebbe Conte serrare i ranghi e guidare la complicata rincorsa al quarto posto con uno spogliatoio in aperta rivolta?

Siamo sicuri che l’idea di una buonuscita farebbe venire l’orticaria a Daniel Levy, sempre molto attento a controllare le spese, ma il numero uno degli Spurs sarebbe con le spalle al muro.

In ogni caso tutto sembra puntare ad una risoluzione rapida di questa situazione, giusto in tempo per rinfocolare le polemiche e mettere ulteriore pressione ai diversi tecnici della Serie A, Pioli ed Inzaghi in testa, che sono già finiti sul banco degli imputati.

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