Calcio

Costi alti, divieto di striscioni e bandiere, l'ira dei tifosi del Napoli: cosa sta accadendo

I sostenitori della Curva B protestano per alcune decisioni della società: contestazioni contro De Laurentiis

Costi alti, divieto di striscioni e bandiere, l'ira dei tifosi del Napoli: cosa sta accadendo

Nonostante la squadra stia veleggiando verso il terzo scudetto della sua storia, grazie al grande divario accumulato sulle dirette concorrenti, a Napoli la situazione tra tifoseria e dirigenza resta particolarmente tesa: una frangia di sostenitori azzurri, infatti, inizia a contestare in modo sempre più deciso Aurelio De Laurentiis. Alle rimostranze a causa dei costi eccessivi dei biglietti di Champions League per il match dei quarti di finale, infatti, si è aggiunta la rivolta per il divieto di introdurre allo stadio striscioni, bandiere e tamburi. Una vera e propria onta per alcuni ultras della squadra partenopea.

L'appuntamento

Ancora prima degli scontri in Curva B, che hanno suscitato grande clamore nelle ultime ore, i tifosi napoletani avevano già dato vita a una protesta ore prima del match casalingo contro il Milan. L'appuntamento per discutere della situazione era alle 16.30 in piazzale Tecchio. Qui alcuni gruppi che compongono la Curva B, fulcro del tifo napoletano, hanno iniziato a confrontarsi e a discutere di ciò che non va. In primis il divieto di introdurre tamburi, bandiere e striscioni (compresi quelli che identificano i gruppi storici) sugli spalti del Diego Armando Maradona, un veto inaccettabile per molti ultras, ma che ha comunque creato qualche "frattura" interna.

Altro aspetto su cui la tifoseria si è soffermata è il costo elevato dei biglietti casalinghi per la partita dei quarti di Champions League contro il Milan, con la possibilità di vendita ai possessori di Fidelity Card: punti, questi, che avevano causato già più di qualche contestazione. A ciò si aggiungono anche le proteste nei confronti del primo cittadino di Napoli Gaetano Manfredi, reo di aver arbitrariamente indetto una festa scudetto in Piazza del Plebiscito ma "a numero chiuso".

Tutti elementi di tensione che hanno poi portato all'epilogo di ieri sera. Oltre al brusco stop casalingo contro il Milan, con tanto di goleada subita, l'atmosfera si è fatta tesa per via di alcuni scontri tra diversi gruppi di tifosi in Curva B, divisi dalle proprie posizioni nei confronti di Aurelio De Laurentiis.

Il commento

"Si tratta del nostro modo per rispondere alle accuse che il signor De Laurentis da anni sta rivolgendo a entrambe le Curve, formate da gente che da decenni viene allo stadio senza chiedere nulla in cambio", lamenta uno dei leader della Curva B su Canale 21. "Si tratta di un ambiente caldo e bello che si fa sentire col suo sostegno oggi ma soprattutto lo ha fatto negli anni bui, quelli da non dimenticare.

Oggi, a comando della società", aggiunge Alessandro Cosentino, riferendosi alle celebrazioni in programma il 4 giugno,"c'è un 'primo attore' che parla di tifosi virtuali e di feste a numero chiuso, dove verosimilmente gli invitati saranno solo vip e suoi amici: tutte cose impossibili da chiedere a una piazza così calda e passionale come la nostra, che non riconoscerà quella come la festa propria".

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