Calcio

Juventus, Agnelli rilancia: ricorso al Tar anche per la manovra stipendi

I legali dell'ex presidente bianconero hanno deciso di presentare ricorso al Tribunale Amministrativo del Lazio anche contro l'inibizione di 10 mesi seguente alla condanna per la manovra stipendi. Nel frattempo il Tar ha respinto l'ennesimo ricorso di Giraudo per Calciopoli

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Come se il caos che sta rendendo sempre più nervoso il finale di stagione della Juventus non fosse sufficiente, ecco che si torna a parlare del caso plusvalenze. L’ex presidente bianconero Andrea Agnelli ha deciso di andare all in presentando al Tribunale Amministrativo del Lazio un nuovo ricorso, chiamando la giustizia ordinaria a decidere sulla decisione del Collegio di garanzia dello sport che aveva inflitto 10 mesi di squalifica per la cosiddetta “manovra stipendi”. La mossa arriva proprio quando il tribunale ha deciso di non decidere sul ricorso presentato dall’ex dirigente juventino Antonio Giraudo, complicando ulteriormente una faccenda già parecchio ingarbugliata.

Nuovo ricorso di Agnelli

La mossa del team legale di Andrea Agnelli non è certo inaspettata, fino da quando il dispositivo della decisione del massimo organo della giustizia sportiva era stato depositato lo scorso 19 gennaio. La sentenza aveva rimandato al mittente il ricorso presentato dal rampollo della famiglia Agnelli dichiarandolo in parte inammissibile e in parte infondato. La decisione della Corte Federale di Appello della Figc aveva già modificato la decisione di primo grado del luglio 2023, che aveva condannato Agnelli all’inibizione dalle cariche societarie e sportive per 10 mesi e ad un’ammenda di 40.000 euro. Se questioni del genere sembrano fatte apposta per entusiasmare solo gli appassionati di questioni legali, trascinare per le lunghe questa diatriba sicuramente non aiuterà a riportare la calma alla Continassa.

Agnelli Nedved Juventus Udinese 2023

Il nuovo ricorso amministrativo è stato affidato alla prima sezione ter del Tar del Lazio mentre non si sa ancora quando sarà programmata l’udienza di merito. Nel frattempo il primo ricorso di Agnelli, presentato nove mesi fa contro la prima squalifica, quella relativa alle cosiddette plusvalenze fittizie, continua a procedere a velocità glaciale nel sistema legale, senza che siano trapelate informazioni sul suo possibile esito. Ad osservare questi procedimenti sono i tanti tifosi bianconeri che non hanno mai fatto mancare il proprio supporto al presidente di tante vittorie e che vedrebbero di buon occhio un suo ritorno al timone della Vecchia Signora. Al momento ipotesi del genere appaiono fantascientifiche ma le cose potrebbero cambiare nei prossimi mesi.

Giraudo, nulla di fatto

Il fatto che il nuovo ricorso di Andrea Agnelli arrivi proprio lo stesso giorno nel quale il Tar si è espresso sull’azione legale promossa dai rappresentanti dell’ex amministratore delegato della Juventus potrebbe non essere un caso. Stavolta tocca andare molto più indietro nel libro degli orrori del calcio italiano, fino alla disastrosa estate di Calciopoli, con la radiazione di Giraudo e Moggi, la cancellazione di due scudetti vinti sul campo dalla Juventus e la retrocessione in Serie B. Invece di affrontare nel merito la questione, il tribunale laziale sembra aver deciso di non decidere. Una delle motivazioni addotte per il respingimento del ricorso è infatti il cosiddetto “difetto di giurisdizione”, senza fornire dettagli sul perché di questa scelta. Una nuova battuta d’arresto, quindi, visto che i legali di Giraudo dovranno ripartire da zero.

Avvocati Giraudo TAR Lazio 2024

Prima che il dispositivo della sentenza sia conosciuto, Giraudo potrebbe presentare direttamente il ricorso al Consiglio di Stato o rivolgersi ad un tribunale ordinario, strada peraltro già percorsa senza ottenere granché negli anni scorsi. I colleghi di Tuttosport, sempre molto vicini alle tesi dei bianconeri, suggeriscono che stavolta Giraudo potrebbe avere un’arma in più al proprio arco, una sentenza della Corte di Giustizia Europea dello scorso dicembre, che sembra dargli ragione. Il Tar avrebbe potuto rimandare la questione alla corte europea ma ha preferito non farlo, lasciando che la questione continuasse a trascinarsi.

La speranza di tutti gli amanti del calcio è che le cose non finiscano così anche nel caso di Agnelli: ritrovarsi a parlare di plusvalenze e stipendi tra 18 anni sarebbe davvero deprimente.

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