Calcio

Mancini ricorda il suo grande amico Sinisa Mihajilovic

Si sono conosciuti alla Sampdoria. Poi si sono ritrovati alla Lazio e all'Inter, prima come calciatori, poi da allenatori. Mancini e Mihajlovic hanno vinto tanto insieme, si sono divertiti e ci hanno fatto divertire

Mancini ricorda il suo grande amico Sinisa Mihajilovic

"Questo è un giorno che non avrei mai voluto vivere, perché ho perso un amico con cui ho condiviso quasi 30 anni della mia vita, in campo e fuori". Il ct della Nazionale, Roberto Mancini, ricorda Mihailovic, scomparso oggi a 53 anni dopo una lunga malattia.

"Non è giusto che una malattia così atroce abbia portato via un ragazzo di 53 anni, che ha lottato fino all’ultimo istante come un leone, come era abituato a fare in campo - ha aggiunto Mancini -. Ed è proprio così che Sinisa resterà per sempre al mio fianco, anche se non c’è più, come ha fatto a Genova, a Roma, a Milano e poi anche quando abbiamo preso strade diverse".

Ne hanno passate tante insieme Sinisa e Roberto. Sui campi di allenamento, nei terreni di gioco, nei ritiri. Due vite legatissime dallo sport e dall'amicizia profonda. Ed è proprio con Mancini che Mihajlovic cominciò la sua seconda vita nel mondo del calcio, come tecnico. Il serbo fu chiamato come secondo di Mancini all'Inter, ove restò dal 1° luglio 2006 al 29 maggio 2008. Insieme vinsero due scudetti (2007 e 2008) e la Supercoppa italiana (2006).

Il Corriere dello sport riporta un curioso aneddoto ricordato da Mancini sul suo amico Sinisa. "Quando venne alla Sampdoria comprò una macchina gialla, un BMW sportivo. Me lo ricordo così. E un giorno andò a prendere Arianna alla stazione a Genova. Era fermo davanti alla stazione, con questa macchina gialla, e un signore, uscito dalla stazione, è salito dietro. Mihajlovic lo ha guardato e gli ha detto: 'Che cxxx fai qui dietro?' E il signore gli ha risposto: 'È un taxi…'. E Sinisa: 'Ti sembra un taxi questo?'".

Nel 2019 ad un evento organizzato dalla Gazzetta dello sport Mihajlovic ringraziò pubblicamente Mancini, che gli aveva aperto la strada come allenatore. E a cui era sempre rimasto legato, non solo professionalmente: "Il primo a venirmi a trovare in ospedale, abbiamo riallacciato la nostra amicizia".

Strano a dirsi ma questa grande amicizia era iniziata tanti anni prima con un litigio. I due si conoscono nel 1994, a Genova, quando entrambi sono calciatori. In mezzo al campo litigarono, per una incomprensione, dovuta forse anche all'eccesso di agonismo. Cose normali, che possono capitare. Fu la prima e l'ultima volta.

Più avanti i due si ritrovarono di nuovo insieme, prima alla Lazio e poi all'Inter, prima da giocatori e poi da allenatori.

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