Calcio

Al Napoli arriva Calzona: per lui una missione quasi impossibile

Esonerato Mazzarri, l’attuale commissario tecnico della Slovacchia è chiamato, in poco più di tre mesi, a compiere un miracolo sportivo in una stagione quasi compromessa. Ecco chi è Calzona, storico collaboratore di Sarri e Spalletti

Al Napoli arriva Francesco Calzona: per lui una missione quasi impossibile

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Il terzo cambio di allenatore in casa Napoli, dopo le esperienze fallimentari di Rudi Garcia e Walter Mazzarri, per tentare di dare una svolta alla stagione si chiama Francesco Calzona. Il tecnico della nazionale slovacca ha firmato ieri un contratto con il club partenopeo fino al 30 giugno. La scelta a sorpesa del patron Aurelio De Laurentiis è arrivata dopo il pareggio casalingo per 1-1 contro il Genoa che tradotto in dati significa: nono posto in campionato con 36 punti ma, soprattutto, una brutta copia della squadra che lo scorso anno ha dominato in Italia e anche in Europa. Calzona dirigerà oggi pomeriggio il primo allenamento, la classica sgambata prima del suo esordio sulla panchina del club campione d'Italia che, invece, arriverà domani sera al “Maradona”, dove il Napoli sarà chiamato ad affrontare il Barcellona nell’andata degli ottavi di finale di Champions League.

Nato a Vibo Valentia nel 1968, con una carriera da calciatore a livello dilettantistico durata 13 anni con una sola parentesi fra i professionisti a cavallo del 1985-1987 nelle fila dell’Arezzo, inizia la carriera da tecnico nel 2004 sulla panchina della Castiglionese per poi passare, nella stagione successiva, al Torrita. Dal 2007 inizia una lunga carriera da viceallenatore: la prima esperienza arriva all’Avellino con Maurizio Sarri, che segue nelle successive esperienze a Verona, Perugia, Empoli e Napoli (dove rimane anche con Carlo Ancelotti).

Dopo quasi due anni di stop, nell’estate del 2020 viene ingaggiato dal Cagliari come vice di Eusebio Di Francesco, mentre nel 2021 torna per una sola stagione all’ombra del Vesuvio, questa volta nello staff di Luciano Spalletti. All’inizio della stagione successiva, il 30 agosto 2022, lascia la Campania in direzione Bratislava, per assumere la guida della Nazionale di calcio della Slovacchia. Con gli slovacchi centra una storica qualificazione agli Europei, centrando il secondo posto nel gruppo J, totalizzando 22 punti, figli di 7 vittorie, 1 pareggio e 2 sconfitte, ambedue contro la capolista Portogallo.

Nei prossimi Europei che si terranno fra giugno e luglio 2024 in Germania, la Slovacchia è stata inserita nel gruppo E con Belgio e Romania. Di questa chiamata – che lui stesso ha definito come “l’occasione che ti cambia la vita” ebbe a dire poco tempo fa: “Ero a fare carburante in una stazione di servizio quando mi è arrivata la chiamata di Marek Hamsik. Con lui eravamo rimasti in contatto dai tempi di Napoli ma non avrei mai pensato che mi chiedesse: ‘ti va di allenare la Slovacchia?’. Gli ho detto: ‘finisco di far gasolio e ci penso’. Ma non potevo dire di no, infatti l’ho richiamato subito dopo”. Il 19 febbraio arriva la chiamata del Napoli, con cui firma fino a fine stagione, cercando di salvare il salvabile. Prima di ufficializzare la cosa, il club di Aurelio De Laurentiis ha dovuto attendere il nullaosta della federazione slovacca che è arrivato nella giornata di ieri attraverso un lungo comunicato.

Francesco Calzona

La svolta nella carriera di Calzona arriva quando Sarri lo chiama all’Avellino, fino a quel momento l’attuale ct faceva il rappresentante di caffè: secondo i loro amici toscani sarebbe proprio il tecnico calabrese ad essere stato il mentore dell’attuale tecnico della Lazio. A Napoli ancora oggi sostengono che durante l’esperienza di Sarri, sia stato proprio Calzona ad intuire “Ciro” Mertens come falso nueve. Calzona predilige un 4-3-3 con una impostazione verticale, alla Spalletti, una impostazione decisamente differente rispetto a quella di Sarri. Sarà dunque subito abbandonata la difesa a tre che recentemente Walter Mazzarri aveva ripristinato. Sul suo modo di intendere e immaginare il calcio, il nuovo tecnico del Napoli disse: “Provo sempre a fare la partita ma non sono integralista, se l’avversario si dimostra decisamente più forte allora bisogna riuscire a limitarlo. Quello che voglio dire è che non mi sento a mio agio se devo comunicare un calcio difensivo. L’equilibrio è importante ma giocare a calcio ancora di più. Io cerco di proporre un calcio di qualità con grande applicazione. Se superi la prima linea di pressione avversaria poi devi verticalizzare per arrivare il prima possibile in zone di campo dove poter creare pericoli all’avversario”.

Adesso per Calzona è arrivata, seppur in un momento di estrema crisi, una chiamata importante. Tanti prima di lui hanno avuto il doppio incarico, su tutti: Sir Alex Ferguson, Guus Hiddink, Dick Advocaat e Fatih Terim.

L’obiettivo dichiarato è il quarto posto, lontano al momento 9 punti.

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