Calcio

"Scelta personale". Mancini spiega il suo addio alla Nazionale

L'ex ct dell'Italia non entra troppo nei dettagli per raccontare i motivi delle sue dimissioni: restano in ballo tutte le ipotesi per il suo futuro

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"Mia scelta personale". Roberto Mancini rompe il silenzio dopo circa cinque ore dal comunicato ufficiale della Figc che aveva annunciato le sue dimissioni irrevocabili dal commissario tecnico della Nazionale italiana di calcio. "Ringrazio il presidente Gabriele Gravina per la fiducia, insieme a tutti i membri della Figc. Saluto e ringrazio tutti i miei giocatori e tifosi che mi hanno accompagnato in questi 5 anni. Porterò sempre nel cuore la straordinaria vittoria dell'Europeo 2020. È stato un onore".

Il messaggio stringato non permette di chiarire pienamente che cosa abbia veramente spinto l'ex allenatore di Lazio, Inter e Manchester City ad abbandonare improvvisamente il luogo di lavoro a Coverciano. Anche perché è soprattutto la questione tempistica quella che insospettisce maggiormente: non solo il suo contratto doveva scadere nel 2026 con i prossimi Mondiali (sempre che questa volta che ci si qualifichi), ma solo pochissimi giorni fa era stato nominato coordinatore delle nazionali Under-20 e Under-21. Inoltre, l'antivigilia di Ferragosto è uno dei periodi peggiori per i dirigenti federali per cercare un sostituto in tempi utile per prepararlo alla panchina delle partite ufficiali di inizio settembre.

Le motivazioni possono essere molteplici: c'è chi parla di frizioni con Alberico Evani, dimissionario - che di Mancini era il numero due e la spalla in nazionale -, dovute al ruolo di Leonardo Bonucci, ma che furono immediatamente smentite dal diretto interessato. Ma starebbero salendo le quotazioni che vedrebbero l'ex attaccante della Sampdoria nientemeno che sulla panchina della Nazionale dell'Arabia Saudita. Un'indiscrezione - questa che ha iniziato a circolare subito dopo l'addio agli Azzurri - che va assolutamente presa con le pinze ma che aiuterebbe a spiegare la rottura. Se tale ipotesi venisse confermata, anche il Mancio si metterebbe così in scia alle grandi stelle che stanno andando ad arricchire squadre di club sauditi.

Il programma originale era quello di andare avanti, insieme alla Figc, almeno fino al 2026 quando il Campionato Mondiale si svolgerà tra Canada, Stati Uniti e Messico. Evidentemente, però, questa era una previsione fin troppo ottimistica. Ad avere pesato su questa scelta è probabile che ci sia anche la cocente delusione per la mancata qualificazione ai Mondiali invernali in Qatar.

Il discorso è che ormai era passato un anno e mezzo da quella beffa sportiva e, comunque, stride non poco con la scelta degli uomini che Mancini voleva al suo fianco: come Alberto Bollini nominato come suo vice ma anche l'inserimento di Andrea Barzagli e il rientro nello staff tecnico di Antonio Gagliardi.

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