Calcio

Tonali, la confessione choc: avrebbe scommesso sul Milan, cosa rischia

L'ex calciatore del Milan, Sandro Tonali, avrebbe scommesso sulla sua vecchia squadra pur non alterandone gli incontri. Ecco cosa rischia rispetto allo juventino Nicolò Fagioli

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Sono iniziati gli interrogatori ai calciatori coinvolti nello scandalo delle scommesse sul calcio: dopo Nicolò Fagioli, centrocampista della Juventus, nella giornata di ieri è toccato anche a Sandro Tonali che è stato ascoltato per oltre due ore dalla pm Manuela Pedrotta della Procura di Torino. Dalle prime indiscrezioni sembra che il 23enne centrocampista nato a Lodi abbia scommesso sul Milan quando indossava la maglia rossonera.

In questo caso, se venissero successivamente confermate le puntate sulla società per cui era tesserato, Tonali avrebbe violato almeno due articoli del Codice di Giustizia Sportiva: il primo è l'articolo 24 che vieta "Ai soggetti dell'ordinamento federale, ai dirigenti, ai soci e ai tesserati delle società appartenenti al settore professionistico" di "effettuare o accettare scommesse, direttamente o indirettamente, anche presso i soggetti autorizzati a riceverle, che abbiano ad oggetto risultati relativi ad incontri ufficiali organizzati nell’ambito della FIGC, della FIFA e della UEFA". Per questa tipologia di illecito sportivo la pena prevista è "la squalifica non inferiore a tre anni" oltre a un'ammenda che non sia più bassa di 25mila euro.

Particolare attenzione merita anche l'articolo 30 del Codice di Giustizia Sportiva chiamato "Illecito sportivo e obbligo di denuncia": nel primo paragrafo è scritto che si costituisce illecito sportivo "il compimento, con qualsiasi mezzo, di atti diretti ad alterare lo svolgimento o il risultato di una gara o di una competizione ovvero ad assicurare a chiunque un vantaggio in classifica". Da quanto si sa finora, però, non sarebbe questo il caso di Tonali. Chi venisse beccato, però, ad aver commesso un illecito sportivo sarebbe punito con ben quattro anni di squalifica e un'ammenda non inferiore a 50mila euro.

Da quanto emerso finora, quindi, il calciatore avrebbe sì scommesso violando l'articolo 24 ma senza alterare in alcun modo le gare del Milan perché lo stesso Tonali non era presente in campo e, di conseguenza, non avrebbe commesso quel tipo di illecito. Come ricorda la Gazzetta, però, l'avero puntato sulla propria squadra potrebbe essere un aggravante non di poco conto che potrebbe allungare i tempi della squalifica. Prendendo a esempio il caso di Fagioli che, con il patteggiamento, potrebbe restare fermo "soltanto" sette mesi più cinque da scontare in appositi centri federali del territorio per aiutare chi, come lui, soffre di ludopatia.

Di conseguenza, se ai tre anni iniziali si aggiunge l'aggravio delle scommesse sul Milan, il patteggiamento potrebbe portare a uno stop complessivo di un anno mezzo di cui 12 mesi sul campo e i restanti sei mesi con le prescrizioni alternative come dovrà seguire Fagioli.

È troppo presto, comunque, per avere certezze visto che la situazione è in continuo divenire: molto dipenderà, tra le altre cose, dalla collaborazione di Tonali e dal riconoscimento (la gravità) della sua ludopatia.

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