Calcio

Violenza nel calcio, la stretta del governo: cosa cambia

Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, nella riunione al Viminale con i vertici del calcio, ha raccomandato la "massima severità" nelle sanzioni contro le tifoserie violente

Violenza nel calcio, la stretta del governo: cosa cambia

Massima severità nella sanzione della violenza nel calcio e nella prevenzione, fino alla possibilità di vietare le trasferte. È quanto ha raccomandato il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi agli "organismi preposti", secondo quanto apprende l'Adnkronos da fonti presenti alla riunione al Viminale con il ministro dello Sport, Andrea Abodi, il numero uno della Figc Gabriele Gravina, il presidente della Lega Serie A Lorenzo Casini, il capo della Polizia Lamberto Giannini e il Presidente dell'Osservatorio Paolo Cortis.

I dettagli

Dopo gli scontri, avvenuti domenica 8 gennaio sull'A1, tra gli ultras del Napoli e della Roma, il Governo in collaborazione con le istituzioni calcistiche ha cominciato subito a varare le opportune contromisure per combattere la violenza nel calcio.

Per i provvedimenti restrittivi nei confronti delle tifoserie violente - fino ad arrivare al divieto di trasferta - le decisioni saranno prese in base alle valutazioni di rischio emesse dall'Osservatorio nazionale sulla manifestazioni sportive, organismo interistituzionale del Dipartimento di Ps, che si riunirà nel pomeriggio e a quelle del Comitato di analisi sulle valutazioni sportive previsto per domani. A disporre il divieto delle trasferte per gli incontri di calcio considerati a rischio dall'osservatorio saranno i prefetti. Al vaglio, dopo gli scontri avvenuti sull'A1 domenica scorsa, tra l'altro il big match di venerdì sera, Napoli-Juventus.

Nel corso dell'incontro, che si è svolto in un clima molto costruttivo, si è deciso di intensificare il coordinamento avviando un confronto periodico tra ministero dell'Interno, ministero dello Sport, Figc e Lega Calcio. È stata inoltre posta l'attezione sull'importanza degli strumenti tecnologici, come le telecamere, nell'individuazione dei responsabili di condotte violente. Nell'ambito della discussione è stato analizzato il bilancio degli ultimi 4 anni da cui è emerso che i fatti gravi sono drasticamente diminuiti soprattutto negli stadi.

Inoltre non ci sarà nessun nuovo intervento normativo, ma si va verso provvedimenti restrittivi con le norme già esistenti. Si è inoltre sottolineato, nel corso dell'incontro, l'importanza dell'utilizzo di maggiore tecnologia con investimenti ingenti, ma necessari, da parte delle società, con l'auspicio che le passate perplessità sollevate dal garante della privacy saranno superate. Quanto alla mancata convalida, ieri, degli arresti in flagranza differita di alcuni tifosi, nelle valutazioni del Viminale, le eventuali responsabilità di violenze potranno essere accertate anche senza l'arresto prima del processo. Per diversi dei tifosi identificati scatterà comunque il Daspo.

Le reazioni

"Il Viminale sta valutando l'adozione di misure di prevenzione ancora più stringenti di quelle attuali e procedendo con gli accertamenti sui fatti accaduti. Ora sono in corso di valutazione nell'osservatorio di oggi, ci sarà una riunione e poi li valuterà il ministro dell'interno". Lo ha detto Lorenzo Casini, presidente della Serie A, al termine dell'incontro in Viminale con il ministro dell'interno Matteo Piantedosi.

Al tavolo cominciato alle 12.30 e durato poco più di un'ora e al quale, oltre la Serie A, hanno partecipato anche i vertici delle istituzioni calcistiche, federali e governative. "È stato un incontro molto positivo e come Lega Serie A ringraziamo i ministri Piantedosi e Abodi, tutti i partecipanti compresa la Figc.

Il focus? La questione della sicurezza negli stadi e fuori dagli stadi. Sono stati portati dei dati degli ultimi anni dove emerge che il numero degli scontri è diminuito. Questa collaborazione procederà in modo più intenso", ha concluso Casini.

Commenti