Ciclismo

Giro, Evenepoel cade due volte. A Salerno la volata sorride a Groves

La pioggia battente rende complicatissima la quinta tappa del Giro d'Italia. Il campione del mondo cade due volte, l'ultima a meno di 3 chilometri dall'arrivo. Nella volata succede di tutto: Milan si muove bene ma a spuntarla è l'australiano

Fonte: Twitter (@giroditalia)
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Alla fine a sparigliare le carte ci si è messa la pioggia, che ha causato ben più problemi del previsto. Sul traguardo di Salerno si arriva alla volata in gruppo ma nel finale succede davvero di tutto. Dopo esser caduto a metà tappa per colpa di un cane randagio, a due chilometri dal traguardo Remco Evenepoel viene coinvolto in un’altra caduta. Vista la neutralizzazione non perderà secondi ma è comunque un nuovo colpo per il campione belga. La volata vede ancora in ottima condizione l’azzurro Jonathan Milan ma a fare ancora meglio è l’australiano Kaden Groves, che riesce a mettere la ruota avanti a tutti. Una volata confusionaria che costa una brutta caduta a Cavendish e parecchie polemiche.

Pericolo numero uno: la pioggia

Come previsto alla vigilia, la pioggia battente renderà più complicato e pericoloso un percorso che, almeno sulla carta, sembrava abbastanza abbordabile. Quella che sembrava una tappa perfetta per una volata di gruppo potrebbe diventare buona per una fuga come quella di martedì, che ha garantito la maglia rosa al norvegese Leknessund. La strada che porterà a Salerno non ha salite significative ma un paio di GPM di terza categoria garantiranno agli scalatori qualche punto buono per la classifica. Interessante il Passo Serra, che arriverà pochi chilometri dopo la partenza lanciata. Prima di arrivare al secondo GPM, poco dopo Sant’Angelo dei Lombardi, spazio anche per un traguardo volante.

Giro d'Italia tappa 5 altimetria
Fonte: Cyclingpro.net

Da qui in avanti ci sarà solo una graduale discesa verso la costa tirrenica ed il lungo avvicinamento a Salerno, sette chilometri dritti e piani. Le previsioni meteo lo dicevano ma fin dalla partenza si capisce che la pioggia pesante renderà il lavoro dei ciclisti pericoloso, specialmente in discesa. Spingere con l’abbigliamento impermeabile è davvero poco piacevole, il che potrebbe convincere molti a risparmiare le forze, facilitando il compito dei fuggitivi. Cadute a parte, il lavoro delle squadre dei velocisti non dovrebbe essere impossibile, aprendo spazio a quella volata di gruppo che sembra essere nei piani di molti specialisti. Occhio, però, all’asfalto viscido, che potrebbe causare più di un problema.

Giro d'Italia tappa 5 partenza

Il cagnolino di Evenepoel

Non bisogna aspettare molto per vedere la prima fuga di giornata, partita pochi chilometri dopo la partenza e guidata dal francese Thibaut Pinot, ansioso di aggiudicarsi i punti per la classifica degli scalatori. Dopo una caduta, in avanti rimangono in tre; a parte il transalpino, ci sono anche Samuele Zoccarato della Bardiani e Thomas Champion della Cofidis. Con un minuto di vantaggio, sono raggiunti da Stefano Gandin della Corratec-Selle Italia prima di arrivare al Passo Serra. Nessun problema per Pinot, che si aggiudica facilmente i 9 punti in palio, per poi staccarsi sulla discesa, resa pericolosa dalla pioggia. In avanti rimangono quindi Champion, Gandin e Zoccarato. A movimentare non poco la tappa, ecco la sorpresa che non ti aspetti. Non inquadrato dalle telecamere, a finire a terra pesantemente è proprio il campione del mondo Remco Evenepoel. Il belga ci rimane per qualche secondo di troppo, facendo temere il peggio. Respiro di sollievo quando si rialza e torna in corsa, aiutato dai suoi gregari a rientrare in gruppo.

Ci vuole qualche minuto per capire cosa sia successo: a quanto pare, sarebbe stato un cane randagio a far cadere l’azzurro Ballerini che ha poi tirato giù il suo capitano. Il belga riesce a recuperare i due minuti di ritardo dal gruppo degli inseguitori, agevolato dal ritmo glaciale tenuto dal peloton. Impressionante, comunque, il sangue freddo di Evenepoel, che non ha avuto fretta di recuperare, cercando di valutare con attenzione le sue condizioni. Il Giro è ancora lunghissimo, sprecare energie potrebbe costare caro. La lunga salita verso Sant’Angelo dei Lombardi è condotta con estrema circospezione, visto l’asfalto davvero zuppo. Il traguardo volante ha diversi punti in palio e si risolve in una mini-volata tra Champion e Gandin, con Zoccarato del tutto disinteressato. A spuntarla è l’azzurro, mentre nel gruppo si vedono già i possibili protagonisti di una volata. Pedersen riesce a spuntarla su Milan, Matthews e Groves, i favoriti se a Salerno si dovesse arrivare in gruppo.

Prima della salita che porterà al secondo GPM di giornata, quello di Oliveto Citra, non succede molto, con il vantaggio dei tre fuggitivi che si riduce progressivamente grazie all’azione della Alpecin e della DSM. Arrivati a circa un minuto, molti si rialzano, visto che non conviene a nessuno riprendere la fuga con così tanti chilometri da fare. L’ascesa non è lunghissima ma ha alcuni tratti con pendenza al 13%, decisamente indigesta per i velocisti. Con il gruppo sempre a circa un minuto, i tre fuggitivi non si dannano troppo l’anima; i punti vanno all’azzurro Zoccarato, che si mette dietro Champion e Gandin. Mini-volata nel gruppo tra Pinot e il colombiano Santiago Buitrago, che strappa un punticino al leader della classifica degli scalatori. Scelta curiosa quella del corridore della Bahrain-Victorious; a Campo Imperatore le scintille non mancheranno. Finite le asperità, ora ci sarà solo spazio per la pretattica e la lunga discesa verso il mare.

Ancora a terra Evenepoel

Nonostante la pioggia non sia più battente come nei primi chilometri, la strada è ancora molto scivolosa e nessuno ha voglia di rischiare. Le curve vengono prese con la massima circospezione, rallentando progressivamente la velocità media. Inevitabile, quindi, che il vantaggio dei fuggitivi salga oltre il minuto e mezzo. Per il sollievo dei tanti tifosi belgi, Remco Evenepoel non sembra aver sofferto conseguenze dopo la caduta. Le cose si iniziano a movimentare quando si arriva a Battipaglia, dove i fuggitivi si muovono per aggiudicarsi i punti del traguardo volante. In palio niente punti per la maglia ciclamino ma comunque Gandin si muove per tempo, battendo sul tempo Champion. I punti valgono solo per la classifica speciale per i traguardi volanti e un piccolo premio in denaro: ci sono anche tre punti di abbuono, ma non è che l’azzurro se ne faccia di molto. Poco dopo, capito che i compagni di fuga non ne hanno più, Zoccarato parte all’attacco, staccando di quasi un minuto i rivali, che vengono rapidamente riassorbiti dal gruppo. Il vento dalla sinistra complica un attimo il lavoro del gruppo che, però, ha deciso finalmente di cambiare passo.

Zoccarato Giro tappa 5 Twitter
Fonte: Twitter (@giroditalia)

A tirare l’azione le squadre dei velocisti più quotati, impegnati a ricucire il distacco dopo l’azione coraggiosa dell’azzurro, che spinge sempre forte nonostante qualche problema col cambio. La pioggia è meno forte ma l’asfalto è sempre molto bagnato. La Ineos e la UAE Emirates prendono posizione nel gruppo, per evitare che i propri capitani perdano troppi secondi se una caduta dovesse succedere prima della neutralizzazione ai 3 chilometri dal traguardo. Zoccarato viene riassorbito poco alla volta, nonostante il lieve vento a favore. Azione comunque coraggiosa quella del ciclista padovano, che si alza sui pedali prima di una caduta che coinvolge parecchi uomini di classifica. Su una curva a destra finiscono a terra Roglic, Groves, la maglia rosa, Gaviria, Jay Vine, costretti ad una rincorsa disperata per evitare di perdere troppi secondi in generale.

A due chilometri dall’arrivo nuova caduta che coinvolge ancora Evenepoel e diversi altri ciclisti. Brutta botta per il belga che ancora una volta ci mette un po’ a riprendersi. Più avanti si arriva all’ultimo chilometro e alla volata di gruppo, parecchio movimentata. Succede davvero di tutto, inclusa una caduta negli ultimi metri di Cavendish; nonostante sia finito a terra a pochi chilometri dall’arrivo, a spuntarla è proprio Kaden Groves, che conferma il suo ottimo stato di forma. Jonathan Milan si muove bene ma non riesce a trovare lo spunto buono per riuscire a mettere la ruota davanti all’australiano e a Pedersen.

Classifica di tappa e generale

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