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50 anni senza Anna Magnani: da "Roma città aperta" a "Risate di gioia", i 10 film cult da rivedere

Attrice simbolo del cinema italiano, l'interprete capitolina ha tracciato un solco nella storia della settima arte

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Poche attrici come Anna Magnani hanno lasciato un'impronta sulla storia del cinema. Popolare, spontanea e senza filtri, l'interprete capitolina si spense esattamente cinquant'anni fa - all'età di 65 anni - stroncata da un tumore al pancreas, ma il suo lascito è eccezionale in ogni sua forma. Punto di riferimento ancora oggi per le attrici, aspiranti e non, è stata la prima italiana a vincere un premio Oscar nel 1956 grazie alla sua performance ne "La rosa tatuata", personaggio scritto per lei in una grossa produzione americana. Tanti, tantissimi i riconoscimenti raccolti, compresa la Hollywood Walk of Fame, per quella che è stata un'artista iconica, con quella bellezza lontana dai canoni consueti, tale da rivendicare le rughe come una conquista preziosa. Il grande successo ottenuto in carriera è ben sintetizzato da quanto accaduto nel 1961, quando l'astronauta russo Yuri Gagarin disse dopo aver compiuto la prima rotazione della Terra: “Saluto la fraternità degli uomini, il mondo delle arti e Anna Magnani”. Come lei nessuno mai, semplicemente.

Roma città aperta (1945)

Roberto Rossellini è stato uno degli uomini più importanti della vita di Anna Magnani e fu proprio un suo film, "Roma città aperta", a regalarle il successo a livello internazionale. La sua interpretazione nei panni della popolana Pina è entrata nell'immaginario collettivo, a partire dalla sua corsa disperata dietro al camion con cui le truppe naziste portano via il suo uomo.

L'onorevole Angelina (1947)

Emblema della società italiana nel dopoguerra, "L'onorevole Angelina" di Luigi Zampa ben riassume le tante sfaccettature di Anna Magnani, premiata alla Mostra di Venezia con la Coppa Volpi alla miglior attrice. Una prova attoriale tra il commovente e il comico, con quell'energia vorticosa tale da monopolizzare l'attenzione.

Vulcano (1950)

La consacrazione internazionale di Anna Magnani è passata anche da un film come "Vulcano" del regista William Dieterle, "rivale" dello "Stromboli" di Roberto Rossellini. Qui l'attrice capitolina indossa le vesti di una prostituta che viene cacciata da Napoli e decide di rifugiarsi sull'isola di Vulcano, sua città natale.

Bellissima (1951)

Semplicemente magnetica Anna Magnani in "Bellissima" di Luchino Visconti, satira che inchioda senza mezze misure quel cinema che promette sogni. Nannarella veste i panni di una donna di umili origini, madre che vorrebbe fare approdare la sua figlioletta nel mondo della settima arte.

La rosa tatuata (1955)

Come anticipato, "La rosa tatuata" di Daniel Mann è il film che ha consentito ad Anna Magnani di aggiudicarsi il premio Oscar alla migliore attrice. L'opera è tutt'altro che indimenticabile, ma è l'interpretazione di Nannarella a renderla speciale. Qui interpreta Sefafina, vedova di un italo-americano che si è ritirata dalla vita e dall'amore, in attea che pure la figlia faccia lo stesso.

Selvaggio è il vento (1958)

Remake di "Furia", "Selvaggio è il vento" di George Cukor ha regalato ad Anna Magnani il suo primo David di Donatello. Un melodramma romantico, a tratti mellifluo, ma reso gradevole dalle interpretazioni dei suoi protagonisti: oltre alla già citata Magnani, Anthony Quinn, Anthony Franciosa e Dolores Hart.

Nella città l'inferno (1959)

Altro David di Donatello un anno dopo "Selvaggio è il vento" grazie a "Nella città l'inferno" di Renato Castellani, in cui Anna Magnani interpreta Egle, dietro le sbarre insieme alla giovane governante Lina interpretata da Giulietta Masina. Un'opera incredibilmente attuale, basti pensare al tema del sovraffollamento delle carceri.

Risate di gioia (1960)

"Risate di gioia" segna la prima e unica collaborazione tra Anna Magnani e Totò. Una grande sintesi di comicità e amarezza per un film che racconta la storia di due personaggi - Gioia e Umberto - sopraffatti dall'esistenza. Il soggetto è tratto da due novelle, "Le risate di gioia" e "Ladri in chiesa", pubblicate nei Racconti romani di Alberto Moravia.

Mamma Roma (1962)

Semplicemente straordinaria Anna Magnani in "Mamma Roma", una delle sue interpretazioni più note e più intense. Nell'opera seconda di Pier Paolo Pasolini veste i panni di una prostituta che desidera cambiare vita, soprattutto per il figlio. Presentata alla XXIII Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia , la pellicola ebbe un grande successo di pubblico e di critica.

Il segreto di Santa Vittoria (1969)

"Il segreto di Santa Vittoria" di Stanley Kramer è uno degli ultimi film interpretati da Anna Magnani prima della prematura

scomparsa, nonchè l'ultima produzione hollywoodiana. Un'opera certo non indimenticabile, ma l'alchimia tra la Magnani e Anthony Quinn, già suo partner in "Selvaggio è il vento", riesce a mettere una toppa sulle varie pecche.

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