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Il gladiatore, così è morto sul set uno dei protagonisti

Il gladiatore è un film che ha avuto un incredibile successo planetario, ma la sua lavorazione è stata funestata dalla morte di uno dei protagonisti che ha costretto Ridley Scott a modificare il film

Il gladiatore, così è morto sul set uno dei protagonisti

Il gladiatore - che va in onda questa sera alle 21.21 su Canale 5 - è senza dubbio uno dei film più famosi di tutta la carriera di Ridley Scott. A dispetto di numerosi errori e anacronismi, Il gladiatore ha affascinato sin da subito il pubblico, che lo ha trasformato in un cult intramontabile, capace di far vincere un premio Oscar a Russell Crowe, con sgomento di una parte della critica di settore.

Il gladiatore, la trama

Uscito in sala nell'ormai lontano 2000, Il gladiatore segue le vicende di Massimo Decimo Meridio (Russell Crowe), generale dell'esercito romano amato dai suoi commilitoni e stimato dall'imperatore Marco Aurelio (Richard Harris). A seguito della vittoria contro i barbari e sentendo che la morte gli si fa sempre più vicino, l'imperatore sorprende tutti nominando come suo erede e successore proprio il condottiero, al posto del figlio Commodo (Joaquin Phoenix), la cui mancanza di scrupoli e moralità lo rende indegno di salire al potere. Proprio Commodo, umiliato e invidioso, assassina il padre, prima di dare l'ordine di uccidere anche Massimo e tutta la sua famiglia.

Sfuggito per puro miracolo alla morte che invece ha investito la sua famiglia, Massimo non può far altro che giurare vendetta e accettare il suo nuovo ruolo di schiavo al servizio di Proximo (Oliver Reed). Quando le capacità di Massimo come combattente emergono, Proximo decide di portarlo con sé a Roma per farlo concorrere ai giochi che Commodo ha organizzato in memoria del padre all'interno del Colosseo. Per Massimo è l'occasione perfetta per portare a termine quel desiderio di vendetta che gli ha strappato l'umanità.

Il lutto sul set e la decisione di Ridley Scott

Come si diceva, Il gladiatore è stato un film di enorme successo, capace di irretire fasce sempre più ampie di pubblico, che diventano più grandi ad ogni passaggio televisivo. Oltre al premio Oscar a Russell Crowe il film ha vinto altri quattro premi, tra cui quello dedicato al Miglior Film, che ha sancito ancora di più la portata della storia di Massimo Decimo Meridio. Dietro questo successo globale, tuttavia, si nasconde una produzione che è stata costellata di piccoli e grandi problemi, che hanno costretto il regista e il cast a correre ai ripari. Ad esempio, come si legge su Coming Soon, Russell Crowe si ruppe alcune ossa del piede e l'osso dell'anca per girare alcune delle scene più cruenti della pellicola. L'attore arrivò addirittura a perdere sensibilità nei polpastrelli della mano destra per due anni. Ma, forse, la sfida maggiore che il film dovette affrontare fu quella inerente il personaggio di Proximo.

Come si legge sul sito dell'Internet Movie Data Base, Oliver Reed, l'attore che interpretava il personaggio, morì tre settimane prima della conclusione delle riprese. Dal momento che Proximo era considerato un personaggio chiave per la storia di Massimo Decimo Meridio, una clausola nel contratto d'assicurazione avrebbe permesso alla produzione di rigirare le scene di Proximo utilizzando un altro attore. Le spese, di circa venticinque milioni, sarebbero state coperte interamente dalla polizza firmata dalla produzione del film. Tuttavia sia il cast che la troupe erano esausti a causa del ritmo quasi proibitivo delle riprese e non avevano voglia di dover "perdere tempo" nel girare di nuovo scene già completate. Soprattutto, però, Ridley Scott non voleva assolutamente tagliare Oliver Reed dal suo film, né mandare sprecata la sua recitazione.

Perciò decise di modificare il film, riscrivere la sceneggiatura e grazie a una controfigura e alla computer grafica riuscì a dare una risoluzione plausibile e dignitosa al personaggio di Proximo, lasciando intatto il lavoro fatto dal compianto Oliver Reed.

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