Cinema

"Kung Fu Panda 4", il binomio brio-profondità regge ancora

Innovare senza cambiare le caratteristiche di base è la ricetta di una saga ancora godibile; tra new entry esilaranti, tanta azione, ritmo indiavolato e perle di saggezza, un film per tutti

"Kung Fu Panda 4", il mix di leggerezza e profondità funziona ancora

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"Kung Fu Panda 4", il mix di leggerezza e profondità funziona ancora

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Kung Fu Panda 4, il nuovo capitolo della celebre saga targata DreamWorks, arriva a otto anni di distanza da quello precedente. Fedele all’impianto originale ma con nuovi esilaranti comprimari, il film farà la gioia dei fan e ha tutto per intrattenere sia piccoli che genitori al seguito.

Nel solco della tradizione, ma anche sperimentale dove serve, “Kung Fu Panda 4” si apre con il Maestro Shifu che incita Po a scegliere un successore; cedere il posto come Guerriero dragone gli permetterà di dedicarsi a essere lui stesso la guida spirituale della Valle della pace. Po non è contento, restio al cambiamento che si prospetta, e temporeggia. Intanto si imbatte in una volpe, Zhen, agilissima ladruncola di strada, e scopre che è l’unica a sapere dove si trova la Camaleonte, ovvero una potente maga che ha il potere di assumere le sembianze di qualunque creatura e che vuole dominare su tutta la Cina grazie alla sua magia oscura.

Po e Zhen partono quindi alla ricerca di questa terribile minaccia, seguiti a distanza dai due papà di Po, ovvero l'oca Mr. Ping e il panda Li, che non si fidano a lasciarlo andare senza guardargli le spalle. La nuova grande avventura vedrà i nostri raggiungere Juniper City, la città dove regna la Camaleonte.

“Kung Fu Panda 4” si avvale di una regia movimentata ma ha una trama basica, molto facile da seguire malgrado il ritmo indiavolato.

Po è cresciuto ma è anche quello di sempre, ovvero un sempliciotto, pasticcione, ingenuo e di buon cuore. In questo film, più di sempre, tende a fidarsi un po’ troppo di tutti, non avendo idea che ci sia chi gioca sporco nella vita.

Il film promuove l’accettazione del cambiamento, indicando che abbracciare il nuovo restando coerenti alla propria natura e indole sia la chiave dell’evoluzione.

A intensificare l’impatto emotivo della narrazione ci sono anche messaggi corollari come quello che gli eroi possono essere trovati nei luoghi più inaspettati e che chiunque al mondo ha la possibilità di redimersi perché "non è mai troppo tardi per fare la cosa giusta".

Tra i tanti spunti comici, ce ne sono alcuni a dir poco irresistibili come la presenza di tre coniglietti che rievocano i Gremlins nel loro apparire “pucciosi” per poi diventare indiavolati all'istante, (creano dipendenza, siete avvertiti); anche il sottobosco criminale di cui fanno parte strappa più di una sonora risata, per non parlare di una taverna a strapiombo sul mare in equilibrio precario sulla roccia.

Il film racconta di orfani, di cattivi maestri e di passaggi del testimone. L’iconografia classica orientale resta una certezza fin dal primo episodio, così come la voce di Fabio Volo prestata al panda protagonista.

La potenza dirompente e innovativa della saga è andata via via scemando ma non la comicità né la bellezza delle perle di saggezza dispensate. Al contempo semplice e profondo, “Kung Fu Panda 4” ha il pregio di non prendersi troppo sul serio, regalando leggerezza e gioia di vivere ma anche contenuti esistenziali a tratti salvavita.

Gli spettatori più grandi si preparino a restare ostaggio dell’imperdibile cover di "Baby One More Time" di Britney Spears, cantata da Jack Black sui titoli di coda.

Il film è oggi, 17 marzo (Giornata Mondiale del panda), in anteprima in alcune sale e dal 21 marzo sarà ufficialmente al cinema.

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