Cinema

Addio alla "contessa" del cinema Marina Cicogna: aveva 89 anni

L’attrice e sceneggiatrice si è spenta il 4 novembre nella sua casa di Roma. Era da tempo malata di cancro. Nella sua autobiografia disse: "La mia vita e le mie scelte parlano per me"

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Si è spenta all’età di 89 anni Marina Cicogna, la stella del cinema italiano. L’attrice, ma anche sceneggiatrice e prima produttrice cinematografica italiana, è morta a Roma, nella sua casa vicino a Via Veneto, che per una strada coincidenza nei mitici anni ’60 venne ribattezzata come la via del cinema e, non a caso, sorge proprio a pochi metri di distanza da Largo Federico Fellini. Accanto a lei, la sua compagna da oltre trent’anni, Benedetta Gardona, che le ha tenuto la mano fino alla fine nella sua lotta contro un cancro.

La vita e la carriera di Marina Cicogna

Classe 1934, Marina Cicogna nasce dal legame tra il conte Cesare Cicogna Mozzoni e la contessa Annamaria Volpi di Misurata, nonché nipote del conte Giuseppe Volpi di Misurata, colui che nel 1932 inventò la Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia. È forse proprio per questo che Marina Cicogna ha avuto una vita segnata dall’amore per il cinema. Amica dei più grandi di sempre, Luchino Visconti, Gianni Agnelli, Maria Callas ad Aristotele Onassis; un mondo che con la sua scomparsa è destinato a tramontare definitivamente. Indimenticabile la sua lunga storia d’amore con l’attrice brasiliana Florinda Bolkan e il flirt con Alain Delon.

Prima donna in assoluto in Europa, Marina Cicogna negli anni ’60 ha iniziato a lavorare come produttrice, firmando capolavori del cinema italiano: da Teorema di Pier Paolo Pasolini, a Metti, una sera a cena di Giuseppe Patroni Griffi, sino ad Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto di Elio Petri, che le valse anche un Oscar nel 1971 per il miglior film straniero; un premio, tuttavia, che Marina Cicogna decise di non andare mai a ritirare a Los Angeles per paura di affrontare l’aereo. È del 2021 il film documentario Marina Cicogna. La vita e tutto il resto di Andrea Bettinetti che racconta la sua straordinaria carriera. Meravigliose esperienze che vengono anche approfondite nella sua autobiografia, Ancora spero, uscita quest'anno per Marsilio in cui si legge una profonda rivelazione: “Spesso le persone mi hanno messo delle etichette. Ma la mia vita e le mie scelte parlano per me. Ho vissuto per vent’anni con Florinda, da quasi quaranta vivo con Benedetta. Eppure non ho mai amato le manifestazioni eclatanti della propria sessualità.

Considero le parate, e in generale l’ostentazione dei propri orientamenti, come qualcosa di ridondante”.

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