Cronaca locale

In città è boom di parrucchieri stranieri

Crescono del 18% in un anno i coiffeur non italiani: il 39% sono cinesi, e in un caso sue tre sono uomini. Un terzo lavora in via Paolo Sarpi.
Seguono marocchini (8%), francesi, dominicani ed egiziani (4% ciascuno).

A Milano un parrucchiere su otto è straniero, un numero in crescita del 18% rispetto allo stesso periodo del 2009. Il boom, dal 2009, è soprattutto cinese e tra le nuove aperture una su quattro arriva da Pechino. I parrucchieri cinesi generalmente sono giovani ed in un caso su tre uomini. L'identikit che emerge da un'elaborazione Camera di commercio di Milano su dati del registro imprese a maggio 2010.
In totale sono 252 i parrucchieri ed estetisti stranieri a Milano, una su otto tra le imprese individuali attive nel settore. Un fenomeno in crescita e in controtendenza rispetto alla leggera contrazione dei parrucchieri italiani, che perdono l'1% di ditte in un anno. I nuovi barbieri meneghini sono soprattutto cinesi, con il 39% delle imprese individuali attive tra i non italiani, seguiti da marocchini (8%), francesi, dominicani ed egiziani (4% ciascuno). Un fenomeno recente, visto che considerando solo le imprese attive, individuali e non, quasi la metà è nata dopo il 2009 (44%) e sono già 18 le ditte cinesi iscritte nei primi mesi di quest'anno, oltre una su quattro (26%) tra tutte le nuove aperture del 2010.
I parrucchieri cinesi continuano comunque a servire principalmente la propria comunità, il 28% delle attività ha infatti sede nell'area intorno a Via Sarpi, anche se cresce la presenza nel resto della città: il 17% delle attività cinesi si trova in zona Lambrate e Città Studi, una su otto tra Stazione Garibaldi e Niguarda. Complessivamente è soprattutto la zona nord di Milano quella con la maggiore concentrazione di attività.
Riguardo alle imprese cinesi del settore, circa tre su quattro sono ditte individuali, che nel 65% dei casi hanno un titolare donna.

I parrucchieri cinesi sono giovani, l'80%, infatti, ha meno di 40 anni ma c'è anche un 3% che è ultracinquantenne.

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