Cittadini

Assegno unico, 600mila famiglie a rischio taglio per Isee errato

L'assegno unico diventa un caso: 600 mila famiglie a rischio decurtazione dell'importo. Da settembre i nuclei familiari che hanno presentato un Isee errato vedranno ridurre la somma dell'assegno al minimo

Assegno unico, 600mila famiglie a rischio taglio per Isee errato

Ascolta ora: "Assegno unico, 600mila famiglie a rischio taglio per Isee errato"

Assegno unico, 600mila famiglie a rischio taglio per Isee errato

00:00 / 00:00
100 %

L’assegno unico, norma finalizzata alla semplificazione e al potenziamento degli interventi a sostenere la genitorialità e la natalità, diventa un caso. L’importo dell’assegno unico e universale, determinato sulla base della condizione economica del nucleo familiare, rischia di saltare a 600 mila famiglie. La motivazione? Le anomalie, o meglio le “difformità” dell’indicatore Isee, prima permesse dall’Inps, da settembre non saranno più accettate.

Il caso

Queste cosiddette anomalie possono avere origini molteplici. Un conto corrente cointestato con un parente e nel frattempo dimenticato o un dato sbagliato da parte del datore di lavoro o del Caf, il centro di assistenza fiscale. E ancora: un investimento già chiuso ma ancora risultante. Il risultato di queste difformità è sempre lo stesso: la divergenza tra il valore dell’Isee e quello del Dsu. I valori dell’indicatore di situazione economica equivalente e quelli che il cittadino aveva presentato con la propria dichiarazione sostitutiva unica, influenzati dalle anomalie sopracitate, non coincidono.

Questo problema, permesso dall’Inps fino ad oggi, non sarà più concesso. Finora, nel caso specifico dell’assegno unico, l’importo veniva riconosciuto anche in presenza di queste anomalie tra i due valori. Da settembre non sarà più cosi. Non si torna più indietro. L’Inps, si legge nel suo messaggio 2856 dello scorso primo agosto, ha comunicato che in caso di indicatore “difforme” sarà riconosciuto solo la somma minima prevista. Per i beneficiari dell'Assegno unico universale, spiega Il Messaggero, rimane meno di un mese per correggere eventuali Isee difformi (o con omissioni) e non vedere il proprio assegno ridotto a settembre. La somma minima, prevista a chi ha un Isee maggiore di 43mila euro o a chi non lo presenta affatto, è sempre la stessa: 54 euro al mese per ogni figlio minorenne, 27 per quelli tra i 18 e i 21 anni che risulti studente o disoccupato.

I numeri

La comunicazione dell’Inps, rivolta alle famiglie che si trovano in situazioni di irregolarità, arriverà con il canale prescelto dall’utente: sms, emali o Pec. Gli interessati, per non vedere la decurtazione dell’assegno, dovranno presentare una nuova Dsu senza anomalie o chiedere al Caf di rettificare la dichiarazione.

Vista la difficoltà dell’iter di regolarizzazione degli indicatori, il numero di famiglie che subiranno una decurtazione provvisoria dell’assegno sale e non di poco. A riguardo non esistono dati ufficiali ma, stando alle valutazioni informali fatte dai Caf, la percentuale dovrebbe girare attorno al dieci per cento.

Il problema quindi, sempre prendendo in considerazioni questi dati ufficiosi, dovrebbe riguardare circa 600mila nuclei percettori dell’assegno.

Commenti