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Boom di pane, latte e zucchero: cosa c'è dietro agli aumenti nel carrello della spesa

L’auspicio è che aderiscano alla misura anche gli esercizi commerciali. L’incremento dei prezzi dei beni alimentari supera, in alcuni casi, il 46%

Boom di pane, latte e zucchero: cosa c'è dietro agli aumenti nel carrello della spesa

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Il progetto del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, è quello di riparare, entro inizio agosto, alcuni beni dall’inflazione attraverso la definizione di un’intesa con la grande distribuzione. Questa decisione è dovuta al fatto che nel mese di giugno i prodotti del carrello della spesa hanno registrato un aumento del 10,5% in più rispetto al 2022. Gli aumenti medi dei beni alimentarihanno raggiunto l’11,2%, con incrementi che oltrepassavano il 46% per beni come lo zucchero. Insieme a quest'ultimo, alcuni dei prezzi calmierati riguarderanno anche prodotti come pane e latte.

La strategia del governo

Osservando l'inizio del 2023, quando il carrello della spesa ha registrato aumenti del 12,6%, si può constatare che a giugno si è verificato un calo dei prezzi dell’1,4%. Questo dato, però, pur essendo positivo, risulta comunque non sufficiente per alleviare le difficoltà economiche vissute da molti italiani. La strategia del ministro Urso è quindi quella di tagliare e, nei casi in cui sia possibile, azzerare i prezzi. Il piano del governo dà la precedenza ai prodotti di maggiore consumo per le fasce sociali che si trovano in difficoltà. Il titolare del ministero ha infatti affermato, durante un tavolo al Mimit con la grande distribuzione, che: “È iniziato un confronto che dovrebbe portarci a un'intesa, ma dobbiamo coinvolgere anche il sistema produttivo. Penso che si possa raggiungere un accordo per consentire ai cittadini di percepire una significativa riduzione dei prezzi dei beni a maggior consumo”.

La grande distribuzione

Alcune realtà che fanno parte della grande distribuzione, come Federdistribuzione, stanno cercando di capire come procedere per sviluppare il piano del governo il quale si augura che anche gli esercizi commerciali aderiscano in massa. Il presidente dell'associazione Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona, ha affermato: "Finalmente il ministro Urso fa una proposta concreta contro l'inflazione, invece di limitarsi a monitorare, convocare o dire di intervenire. Però bisogna che ci dia i dettagli della proposta, visto che può presentare dei rischi: se si chiede alla grande distribuzione di tenere fermi i prezzi, ora che alcuni stanno iniziando finalmente a scendere, sarebbe un autogol”. Nel frattempo è utile ricordare che per i cittadini in difficoltà è stata messa a disposizione la social card da 382 euro distribuita da Poste Italiane.

Gli aumenti

Secondo i calcoli dell'Unione nazionale consumatori ottenuti sulla base degli ultimi dati Istat riguardanti gli aumenti del mese di giugno, lo zucchero è cresciuto del 46,8% rispetto allo scorso anno, mentre il riso ha subito un rincaro del 32% e le patate del 26,9%. Anche l’olio d’oliva è stato vittima di un notevole incremento dei prezzi del 26,7%, così come il latte conservato e i formaggi fusi dove lo scontrino è rispettivamente cresciuto del 23,9% e del 20,9%. I funghi e gli altri vegetali sono aumentati del 23,6%, i cavoli del 22%, le bevande gassate del 19,5% e i gelati del 18,9%. Per quanto riguarda i beni di largo consumo si denota un rialzo dei prezzi del 13% per le uova, del 12,8% per i pomodori, del 6,4% per la carne e del 5,5% per il burro. Ci sono alcuni prodotti che hanno subito un trend altalenante per quanto riguarda il caro prezzi. Uno di questi è la pasta, il cui costo è aumentato da luglio 2021 fino al mese di aprile 2023 mentre a maggio è sceso dell’1,3%. Complessivamente il rincaro di questo prodotto ha raggiunto il 10,5%.

Codacons e Assoutenti

Anche Codacons e Assoutenti hanno commentato la scelta del governo. Il presidente del Coordinamento a tutela dei consumatori, Carlo Rienzi, sostiene e apprezza la proposta del ministro Adolfo Urso, infatti ha affermato: “Qualsiasi provvedimento in grado di calmierare i listini al dettaglio è il benvenuto, anche perché i prezzi potranno essere ritoccati al ribasso qualora i listini dovessero tornare a scendere”. Rienzi è convinto che questo tipo di accordi vadano difesi e incentivati perché, a differenza dei bonus che sono una tantum, queste sono delle misure che portano beneficio su larga scala.

Anche il presidente di Assoutenti, Fabio Truzzi, si dice particolarmente soddisfatto e dice: “È stata pienamente accolta la nostra richiesta, avanzata mesi fa al governo”.

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