Cittadini

Polemica sul bonus matrimoni proposto dalla Lega. Ecco cosa è successo

La Lega presenta un ddl in cui si prevede di introdurre un bonus del 20% sulle spese per il matrimonio. Non solo religioso. Ma è subito polemica

Polemica sul bonus matrimoni proposto dalla Lega. Ecco cosa è successo

Nuova proposta della Lega, stavolta in tema matrimoni. Dal momento che in questo periodo si è registrato un significativo calo delle cerimonie celebrate in chiesa, il Carroccio sta pensando a un bonus per incoraggiare le coppie a scegliere al rito religioso. Non solo. Una volta che la questione sarà dibattuta in Parlamento, verrà molto probabilmente deciso di allargare l'agevolazione anche al matrimonio civile.

L'idea è stata inserita all'interno di un ddl recentemente presentato alla Camera dei deputati della Lega Domenico Furgiuele, Simone Billi, Ingrid Bisa, Alberto Gusmeroli ed Erik Pretto, e prevede una modifica all'articolo 16 del decreto-legge 4 giugno 2013, n. 63, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2013. Si tratta di un bonus con un tetto massimo fino a 20mila euro da mettere a disposizione di coloro che decideranno di sposarsi in chiesa. Questo, almeno, quando previsto dai parlamentari, ma è già stato detto che l'agevolazione sarà quasi sicuramente estesa a tutti."La proposta di legge a mia prima firma, volta a incentivare il settore del wedding, che per questioni di oneri prevedeva un bonus destinato ai soli matrimoni religiosi, durante il dibattito parlamentare sarà naturalmente allargata a tutti i matrimoni, indipendentemente che vengano celebrati in chiesa oppure no", ha infatti dichiarato il deputato della Lega Domenico Furgiuele.

Insomma, alla fine si tratterà di un bonus matrimonio, volto a incoraggiare le giovani coppie a sposarsi. Nello specifico, si legge che i potenziali beneficiari sono i promessi sposi under-35, con Isee non superiore a 23mila euro e a 11.500 euro a soggetto. Questi potranno usufruire della detrazione del 20% sulle spese affrontate per il matrimonio, come decorazioni floreali, fotografo, libretti, abiti per gli sposi, ristorazione, bomboniere, trucco, parrucchiere e molto altro.

Ci sono poi altri criteri da tenere presenti. Perché venga riconisciuta la detrazione del 20%, le spese devono essere sostenute nel nostro Paese e i beneficiari del bonus devono possedere la cittadinanza italiana da almeno dieci anni.

Secondo le stime dei deputati, il bonus matrimonio dovrebbe costare allo Stato in totale circa 716 milioni di euro.

Commenti