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Economia circolare, l’Italia è tra i Paesi virtuosi

L’Italia, pure frenando un po’, è tra i Paesi europei che meglio interpretano l’economia circolare. Il riutilizzo delle materie prime e l’acquisto di prodotti usati fanno bene all’ambiente e alle tasche. Non c'è soltanto il risparmio, agli italiani stanno a cuore anche le questioni ambientali

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L’ economia circolare si fonda sul riutilizzo e il riciclo ed è un paradigma che inverte il consumismo più puro, quello dell’usa e getta. Ne fanno parte i prodotti di seconda mano, quelli ricondizionati e, per definizione almeno, i beni ottenuti da processi di riciclaggio di parte delle materie prime.

Il rapporto redatto da Cyrcular Economy Network disegna un’Italia all’avanguardia e particolarmente sensibile nell’aumentare la durata della vita di un prodotto e nel riciclarlo quando le sue possibilità d’uso giungono al termine.

Il ricorso all’economia circolare può sembrare un obbligo, considerata l’inflazione e la congiuntura poco favorevole ma, non di rado, è frutto di una maggiore sensibilità verso sostenibilità ambientale.

Il report sull’economia circolare

In Europa l’Italia è la più virtuosa nonostante ci sia una certa contrazione nella crescita dell’economia circolare. I dati raccolti nel rapporto risalgono al 2021 e mostrano un tasso di riutilizzo circolare del 18,4%, in contrazione rispetto al 20,6% del 2020. Un freno che però attesta un distacco netto rispetto alla media Ue dell’11,7% e che sta dando alla Spagna possibilità di avvicinarsi ai numeri registrati dalla nostra predisposizione al riutilizzo.

La classifica è allestita tenendo conto di sette diversi indici:

  • tasso di riciclo dei rifiuti
  • tasso di utilizzo di materie prime riciclate
  • produttività delle risorse
  • energie prodotte da fonti rinnovabili
  • rapporto tra rifiuti e consumi
  • riparazioni
  • consumo di suolo

Un carnet variegato che vede l’Italia primeggiare praticamente su ogni fronte. Il riciclo di rifiuti medio Ue è stato del 53%, mentre in Italia è stato del 72%. Il calcolo pro-capite annuo restituisce che l’Italia avvia al riciclo 969 kg di rifiuti, a seguire la Germania (con 921 chilogrammi di rifiuti pro-capite), la Polonia (726), la Francia (625) e la Spagna (472).

L’economia della riparazione in generale vede l’Italia in terza posizione in Europa, ed è qui che la Spagna sta premendo sull’acceleratore, facendo registrare forti crescite.

Gli italiani e l’economia circolare

Un’indagine svolta da Circular Economy Network in collaborazione con Legacoop e Ipsos (ente che si occupa di indagini di mercato) certifica che, nel corso degli ultimi tre anni, il 45% degli italiani ha acquistato un prodotto usato e il 36% ha fatto ricorso a prodotti ricondizionati o rigenerati. L’80% degli intervistati riconosce la necessità di ridurre e smaltire correttamente gli imballaggi.

Sono i giovani a costituire una certa controtendenza: l’economia circolare esercita poco fascino sugli under 30, convinti peraltro che sarà difficile migliorare la gestione del comparto, che vede operative migliaia di imprese e ha un valore di mercato che supera i 2,1 miliardi di euro (media europea).

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