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Inps, a luglio via all'aumento delle pensioni minime e gli arretrati: cosa sapere

Confermato per il mese di luglio l'aumento delle pensioni minime, come disposto dalla Legge di bilancio. Ecco come cambierà l'assegno

Inps, a luglio l'aumento delle pensioni minime e gli arretrati: cosa sapere

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Inps, a luglio l'aumento delle pensioni minime e gli arretrati: cosa sapere

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Confermato per il mese di luglio l'aumento delle pensioni minime, come disposto dalla recente Legge di bilancio (L. 29 dicembre 2022, n. 197). Sono infatti arrivate le istruzioni dell'Inps relative all'aumento dell'assegno.

Tale incremento, come previsto dalla normativa, sarà riconosciuto a tutti coloro che hanno percepito pensioni di importo pari o inferiore al trattamento minimo per il periodo di tempo compreso fra gennaio 2023 e 31 dicembre 2024. La decisione, ovviamente, è stata presa al fine di contrastare gli effetti negativi dell'inflazione.

Cosa cambierà

In sostanza, i titolaridi un assegno inferiore a 563,74 euro vedrà nell'assegno di luglio un incremento dell'1,5%, nel caso in cui abbia un'età inferiore a 75 anni, e del 6,4% se ha più di 75 anni. Passando alle cifre, nel primo caso il pensionato troverà in assegno un aumento fino a 8,46 euro al mese in più, mentre nel secondo caso l'aumento può arrivare anche fino a 36,08 euro in più. Le persone più anziante, che si trovano al limite dell'importo minimo, potranno arrivare a percepire 599,82 euro al mese. Non solo. Nell'assegno di luglio saranno inseriti anche gli arretrati per i mesi precedenti al 2023: l'importo sarà inserito nel cedolino di dettaglio del pagamento in un'apposita voce.

Per quanto riguarda il 2024, invece, ci sarà un aumento nell'assegno pari al 2,7%, che tradotte sarabbero 15,22 euro al mese. Non verranno fatte, però, distinzioni d'età.

Oltre a ciò, è bene ricordare che luglio è anche il mese della quattordicesima, somma aggiuntiva che Inps erogherà ai titolari di trattamento pensionistico a partire dai 64 anni di età. Questa cifra extra è garantita a coloro che hanno un reddito fino a un massimo di 1,5 volte rispetto all'assegno minimo annuale del Fpld (fino al 2016) e fino a 2 volte (a partire dal 2017).

Chi resta escluso

Gli aumenti, come abbiamo visto, non saranno per tutti. Come è possibile leggere nella circolare n.35 di Inps datata 3 aprile 2023, "sono escluse dalla base di calcolo, per la determinazione dell'incremento, le prestazioni fiscalmente non imponibili (a titolo esemplificativo, le somme corrisposte a titolo di maggiorazione sociale, la somma aggiuntiva c.d. quattordicesima mensilità, l'importo aggiuntivo della pensione), le prestazioni di carattere assistenziale, le prestazioni a carattere facoltativo e le prestazioni di accompagnamento a pensione".

Per quanto riguarda le pensioni in convenzione internazionale, "l'incremento è riconosciuto sull’importo lordo del pro rata italiano in pagamento".

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