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Irpef, ecco come cambieranno le aliquote: le novità sugli scaglioni

Importanti novità relative ad aliquote Irpef e flat tax: ecco quali sono i piani del nuovo governo

Irpef, ecco come cambieranno le aliquote: le novità sugli scaglioni

Il cuore della Legge di Bilancio ha a che fare anche e soprattutto con le decisioni che verranno prese per i lavoratori autonomi e dipendenti: il viceministro all'Economia, Maurizio Leo, ha fatto sapere che verrà innalzata a 85mila euro la flat tax per gli autonomi e ci sarà una "tassa piatta" anche sugli aumenti di reddito che riguardano le partite Iva. Ma non è tutto perché si sta per cambiare anche l'Irpef.

Come cambia l'Irpef

"La flat tax incrementale per gli autonomi e l’elevazione del tetto è il primo passaggio. Poi gradualmente e trovando le necessarie coperture, bisognerà andare verso un sistema a tre aliquote", ha affermato il viceministro al Messaggero, sottolineando che durante la legislatura saranno le aliquote saranno "addolcite" fino ad arrivare a un meccanismo flat "che però rispetti la progressività con meccanismi di detrazioni e deduzioni, senza metterci in contrasto con la Carta Costituzionale". Non si sbilancia, però, sulla tipologia di aliquota: alla domada se saranno 23, 27 e 43, Leo ha risposto che la situazione è in divenire, si vedrà.

Cosa succede ai dipendenti

Se i lavoratori autonomi beneficeranno del tetto di 85mila euro, sui dipendenti il nuovo governo ha innalzato da 600 euro a 3mila euro la detassazione relativa ai fringe benefit. "Con la manovra abbiamo inoltre ridotto la tassazione dal 10 al 5% sui premi di produttività e rafforzato il taglio del cuneo contributivo sui redditi più bassi", ha sottolineato Leo. Quando l'opposizione interviene dicendo che in questa maniera sarebbero aiutate le fasce più alte della popolazione, il viceministro sottolinea che quando si parla di ricchi si allude a chi possiede dividendi e capital gain (plusvalenza) "su cui pagano il 26%, immobili abitativi affittati su cui si versa il 21% della cedolare secca".

Cosa succede con la legge delega

La riforma prenderà spunto da quanto iniziato da Draghi che "però ha necessità di diversi miglioramenti" come ad esempio l'Irap considerata "una formula troppo ampia senza precisi criteri direttivi". Tutto questo, ovviamente, per dare fiato alle difficoltà di cittadini e imprese provati da tre anni di pandemia, dalla guerra e dall'inflazione. L'altro aspetto importante, però, è mettersi al pari degli altri Paesi europei dove le sanzioni arrivano al 60% dell'imposta, in Italia invece sono il doppio se non addirittura il triplo come nel caso dell'Iva. "Se un soggetto non ha dichiarato tutta l’imposta paga una doppia sanzione, omesso versamento e dichiarazione infedele.

Si arriva a cifre elevatissime che poi rendono difficile sanare i conti con il Fisco", conclude il viceministro.

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