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Un salasso per gli italiani: quanto ci costano le pratiche commerciali aggressive

Sono coinvolti 4,5 milioni di consumatori e microimprese

Un salasso per gli italiani: quanto ci costano le pratiche commerciali aggressive

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Antitrust, con pratiche commerciali aggressive danni per oltre 1 miliardo

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Pratiche commerciali aggressive per convincere i consumatori ad accettare modifiche unilaterali che peggiorano i prezzi dell’energia elettrica e del gas. In totale sono stati causati danni “prudenzialmente stimati”, riferisce l’attività, per oltre un miliardo di euro a 4,5 milioni di famiglie e piccole imprese. I dati sono contenuti nella relazione annuale sull’attività svolta dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato, che nel 2023 ha concluso 11 istruttorie con contestazioni in quel settore. Ecco tutti gli aggiornamenti.

Le pratiche commerciali aggressive

Sulla questione il presidente dell’Antitrust Roberto Rustichelli, ha presentato il documento dedicato alla Camera e ha specificato che i procedimenti chiusi con impegni hanno permesso il ripristino delle condizioni iniziali di contratto a favore di 500mila consumatori ai quali sono stati restituiti più di 115 milioni di euro. Rustichelli ha sottolineato: "I procedimenti chiusi con impegno hanno consentito il ripristino delle condizioni iniziali di contratto a favore di 500mila consumatori ai quali sono stati restituiti oltre 115 milioni di euro".

Le segnalazioni

Durante il periodo gennaio 2023-marzo 2024, l’Autorità ha ricevuto 1.271 segnalazioni in materia di concorrenza, e ha analizzato 99 operazioni di concentrazione di cui 6 sottosoglia. Inoltre l’Antitrust ha terminato 8 procedimenti in materia di intese, 6 in materia di abusi di posizione dominante e 1 in materia di abuso di dipendenza economica. Nel periodo gennaio 2023-marzo 2024, l’Autorità ha analizzato 34.595 segnalazioni, concludendo 102 procedimenti, di cui 40 con accertamento dell’infrazione e 48 con accoglimento degli impegni.

L’importanza del mercato unico

Il presidente dell'Antitrust ha poi sottolineato l'importanza del mercato unico come principale motore di crescita, produttività e competitività nell'economia europea. Tuttavia, ha osservato che questa tipologia di mercato resta incompleta e soggetta a crescenti rischi di frammentazione, diventando così una priorità nella nuova legislatura europea. Uno dei problemi principali riguarda l'allentamento della disciplina sugli aiuti di Stato deciso a livello europeo nel marzo 2023 con il "Quadro temporaneo di crisi e transizione", che consente ai Paesi membri di eguagliare i sussidi offerti da Stati esterni all'UE per attrarre imprese sul territorio europeo. Inoltre una forte preoccupazione è connessa all'uso sempre più frequente dei poteri speciali per proteggere gli interessi strategici nazionali, che può distorcere la concorrenza economica basata su criteri estranei al mercato.

Golden power

Rustichelli si è detto preoccupato per il fatto che il "golden power", originariamente creato per controllare gli investimenti da parte di Stati non reciprocamente aperti, si stia trasformando in uno strumento generale di monitoraggio delle aziende e delle transazioni considerate strategiche.

Inoltre rimane un grave problema la concorrenza fiscale sleale tra i Paesi membri, che, per il numero uno dell’Antitrust, non solo danneggia la concorrenza tra le imprese, ma mina anche le basi stesse dell'Unione Europea.

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