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Roaming: cos'è e come funziona in Italia e all'estero

Il servizio, tuttora attivo, permette di utilizzare le reti mobili di altri operatori quando si viaggia fuori dal proprio paese. Esistono però delle differenze tra roaming dati, voce e SMS. Ecco a cosa fare attenzione

Roaming: cos'è e come funziona in Italia e all'estero
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C’era una volta il roaming. E c’è ancora, anche se oggi fa meno “paura”. Per molto tempo, infatti, il servizio che si attiva quando il nostro cellulare si appoggia ad altri operatori per effettuare chiamate o navigare in Internet se la rete dell’operatore con cui siamo abbonati non risulta disponibile, è stato lo spauracchio in particolare di chi intraprendeva viaggi all’estero, causa tariffe maggiorate e prosciugamento improvviso del credito. Ma come funziona oggi? E a cosa si deve fare attenzione per non rischiare “salassi”? Cerchiamo di capirlo, anche alla luce delle più recenti disposizioni europee sull’argomento.

Roaming e roaming dati

Partiamo col capire qual è la differenza tra roaming (termine inglese che significa vagare, vagabondare) e roaming dati: il primo consente di utilizzare le offerte voce ed SMS anche al di fuori dei confini nazionali, il secondo dà invece modo di sfruttare la connessione dati per navigare su internet in mobilità.

Per quanto riguarda l’attivazione del roaming “tradizionale”, l’utente non deve intervenire in nessun modo, poiché il proprio cellulare aggancerà in maniera automatica le reti disponibili e ci si accorgerà dell’attivazione del servizio nel momento in cui il nome del proprio operatore cambierà.

Per usufruire del roaming dati, invece, è necessaria l’attivazione da parte dell’utente, per chi ha uno smartphone Android dal menu “Impostazioni”, passando a “Dati Mobili” e abilitando la voce “Dati roaming”; per chi ha un iPhone, sempre da “Impostazioni”, scegliendo l’opzione “Cellulare”, quindi “Opzioni dati cellulari”, e infine attivando “Roaming dati”.

Naturalmente sarà possibile disattivare il roaming dati, seguendo lo stesso procedimento, una volta rientrati in Italia.

Il roaming in Italia

Attualmente, quando si va all’estero, è possibile utilizzare una SIM con tariffa mobile per l’Italia, grazie all’utilizzo del roaming. Si segue però il “principio della prevalenza”, secondo cui l’utilizzo della SIM all’estero non debba essere superiore a quello effettuato nel nostro Paese. Se si intende trascorrere un periodo piuttosto lungo all’estero, dunque, il consiglio è quello di cercare un’offerta mobile internazionale, e soprattutto che sia valida nel paese di destinazione.

Ma la tecnica del roaming può essere adottata anche in ambito nazionale. È il caso delle compagnie telefoniche che non dispongono di proprie infrastrutture sul territorio e devono "appoggiarsi" alla rete di un altro operatore, per garantire ai propri clienti la possibilità di telefonare o navigare su internet.

Roaming all’estero: UE

Come detto, l'applicazione più frequente del meccanismo del roaming avviene in campo internazionale. In questo caso, l'utente che si trova all'estero ha la possibilità di effettuare chiamate verso il proprio paese d'origine, grazie all'utilizzo di reti locali, che fanno le veci di quelle del proprio operatore di riferimento. Un servizio che presenta un costo per l'utente finale, identificato dalle apposite tariffe di roaming di ciascuna compagnia telefonica. Dal 2017 però, e con successivi aggiornamenti, la Commissione Europea ha stabilito l'abolizione dei sovrapprezzi di roaming all'interno del territorio UE. Questo vuol dire che le offerte di telefonia mobile relative al traffico dati, SMS e alle telefonate effettuate da un paese appartenente all'Unione Europea verso l'Italia, sono identiche a quelle applicate all'interno del territorio nazionale.

Attenzione: tale provvedimento non riguarda le chiamate effettuate dall'Italia (o da un cellulare italiano) verso un altro Paese dell'UE, che continuano a presentare un costo aggiuntivo rispetto alle tariffe relative al traffico nazionale: in tal caso bisogna fare riferimento alla compagnia telefonica cui si è abbonati e al proprio piano tariffario.

La regolamentazione europea prevede comunque situazioni in cui gli operatori possano applicare al traffico dati e telefonico dei costi aggiuntivi rispetto alle tariffe di partenza, il che accade quando viene superata una certa soglia.

Quanto costa il roaming dati

Come previsto dalla normativa europea, in roaming UE i clienti dei principali operatori di telefonia mobile possono navigare alle stesse condizioni previste dalla propria offerta nazionale (con il cosiddetto Roaming Like At Home), ma comunque entro un massimale di traffico dati che cambia in funzione del costo mensile della stessa offerta.

Considerando le tariffe ricaricabili personali, va detto che all’estero non si può contare sulla medesima quantità di Giga utilizzabile in Italia. Con la riduzione dei prezzi all’ingrosso prevista per il 2023, la quantità di dati impiegabili viene calcolata escludendo l’IVA, secondo questa formula: Volume di Gigabyte = [importo della propria spesa mensile (IVA esclusa) / 1,80] x 2. Per quanto riguarda invece i prossimi anni, dal primo gennaio 2024 il massimale scenderà a 1,55 euro (IVA esclusa) per GB, per arrivare a 1 euro (IVA esclusa) per GB a partire dal primo gennaio 2027 e fino alla nuova scadenza del regolamento, prevista per il 30 giugno 2032.

Oltre a prorogare per i prossimi anni la validità della normativa sul roaming in Unione Europea, il nuovo regolamento ha introdotto anche alcune novità migliorative rispetto al precedente. Fra queste, gli operatori devono garantire l’accesso alla stessa qualità di rete e ai servizi che i clienti hanno nel proprio paese, se disponibili nelle reti mobili dello stato visitato. Ciò significa che se un consumatore usufruisce della connettività 4G o 5G nel proprio paese, quando è in roaming non dovrà disporre soltanto della connettività 3G (o 4G), se il 4G o il 5G sono disponibili nel luogo in cui si reca.

Casi particolari e costo extrasoglia

Con questa formula che cambia ogni anno, se il volume dati risultante è superiore al traffico dati previsto dalla propria offerta, il cliente potrà utilizzare in Unione Europa l’intero pacchetto di traffico dati previsto per il territorio nazionale. In caso contrario, la formula restituirà una soglia di traffico dati che gli operatori possono rispettare, ma che talvolta tendono comunque ad aumentare tramite arrotondamenti dell’importo.

Ogni operatore è anche libero di far utilizzare fino a tutti i Giga dell’offerta alle stesse condizioni nazionali anche in UE, così come è possibile richiedere, come già fatto da alcuni operatori meno strutturati, una deroga ad AGCOM per poter applicare condizioni differenti da quelle previste dalla normativa vigente.

Si specifica inoltre che, come già accennato, a causa della graduale riduzione dei prezzi in roaming all’ingrosso, oltre all’aumento della soglia per i Giga mensili viene ritoccata anche la tariffa a consumo, applicata in caso di superamento di questo limite. In questo caso, per il 2023 il costo è sceso da 0,00244 euro a 0,00219 euro per singolo Megabyte, Iva inclusa. Con alcuni operatori questo costo può essere leggermente diverso.

Dov’è attivo in UE

In generale, i Paesi in cui è valido il roaming alle condizioni descritte sono tutti quelli dell’Unione Europea, cui si aggiungono i paesi della Area Economica Europea (EEA): Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, (inclusi Guadalupa, Mayotte, Martinica, Guyana francese, La Reunion) e ancora Germania, Grecia, Norvegia, Olanda, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Irlanda, Islanda, Gibilterra, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Malta, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria.

Il Regno Unito post Brexit non sarebbe più incluso nei paesi in cui è possibile sfruttare il regolamento Roaming Like At Home. Ciò nonostante, ad oggi nessun operatore italiano sembra aver modificato le condizioni per questo paese, mantenendo inalterata la possibilità di utilizzare la propria offerta alle condizioni nazionali, con le stesse normative dei paesi UE. In ogni caso, il comportamento sul Roaming Like At Home per il Regno Unito è a discrezione dei singoli operatori italiani, in base ai propri accordi con gli operatori britannici, quindi una verifica prima di partire è sempre opportuna.

Paesi dove non vale il roaming

Le cose cambiano sensibilmente in caso di viaggio in un paese in cui il Roaming Like at Home non vale. In questo caso, infatti, è necessario mettere in conto l’applicazione di una tariffazione a consumo per minuti, SMS e Giga. I costi al consumo per l’utilizzo di una SIM all’estero sono, generalmente, molto elevati e possono comportare addebiti significativi, a meno che non si scelga un piano extra-UE che offre minuti, SMS e Giga per poter utilizzare la propria SIM nel paese in cui si soggiornerà. In alternativa è possibile attivare una SIM prepagata di un operatore locale, che offrirà bonus maggiori per poter utilizzare con minori limitazioni e a costi inferiori il proprio smartphone.

Attivare il roaming dati all’estero: si o no?

Se, come abbiamo visto, il roaming dei servizi voce ed SMS si attiva automaticamente nel momento in cui si lasciano i confini nazionali per recarsi in uno stato estero, il discorso cambia per quanto riguarda il roaming dati. Se si è certi di conoscere prezzi e condizioni del proprio abbonamento, è possibile procedere con l’attivazione del servizio con il procedimento descritto. Se invece non si ha un’idea dei costi, è bene non attivare il roaming dati fino a quando non si avranno chiare le condizioni della propria offerta. Accedere al servizio senza conoscerne bene le condizioni economiche, potrebbe far terminare presto il proprio credito residuo, cosa decisamente poco gradevole quando si è all’estero. Per utilizzare la connessione internet, in questi casi, meglio accedere alle reti Wi-Fi disponibili, come ad esempio quella dell’albergo dove si alloggia.

Attenzione al “roaming marittimo”

Il cosiddetto "roaming marittimo" può costare davvero caro ai vacanzieri, anche a quelli che rimangono all’interno dei confini nazionali. Bisogna sapere, infatti, che appena ci si allontana di 5 miglia marine dalla costa anche all’interno del territorio italiano, non ci si collega più alla rete telefonica ma a quella satellitare. Con una stangata quasi certa per passeggeri di navi e traghetti. Non esistono infatti massimali tariffari, per cui ogni operatore può applicare i costi che vuole, e quando il telefono si collega parte la tariffazione. Costi che possono essere molto alti, anche per chi usa poco le chat, non controlla la email e non naviga con il browser. Sono sufficienti le app “always on”, quelle cioè che si connettono in automatico alla rete per aggiornarsi (come ad esempio quelle del meteo), a far lievitare il conto.

Le alternative per evitare questa “stangata” non sono molte: o si spegne il cellulare per tutta la durata del viaggio, o si imposta la modalità aereo, o si disattiva il roaming sul proprio telefono, accontentandosi di ricevere chiamate e messaggi solo a destinazione finale raggiunta.

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