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Cari gufi frenate l'entusiasmo, non è vero che Mediaset crolla

Però non diamo i numeri. O, almeno, diamoli nella giusta prospettiva

Cari gufi frenate l'entusiasmo, non è vero che Mediaset crolla

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Però non diamo i numeri. O, almeno, diamoli nella giusta prospettiva. La stagione tv è appena iniziata, le squadre non sono neanche ancora al completo eppure i giudizi sembrano già quelli del novantesimo minuto (senza recupero). Il crollo di Mediaset. Il tonfo della nuova linea. Niente trash, niente ascolti. E via dicendo, con il solito effetto domino che è una tipica prelibatezza social gustata da molti ma non sempre cotta a puntino. Qui si parla ovviamente dei tre programmi più attesi, ossia Grande Fratello, È sempre Cartabianca e Pomeriggio 5. Sembra una caporetto e da tante analisi traspare pure una bella cinica soddisfazione che, per carità, ci sta pure ma forse è un po' troppo presto per sventolarla. Se non altro perché è la stessa cinica soddisfazione che molti dimostravano criticando proprio quel trash alla cui mancanza, oggi, attribuiscono il presunto flop di share. In realtà il quadro non è molto diverso dal solito. Anche nella scorsa stagione il Grande Fratello di Alfonso Signorini è partito bene, ma meno bene rispetto a quest'anno: stavolta 23,01 per cento di share, mentre nel 2022 è stato del 21.7. E anche nella scorsa stagione ha perso ascolti nella seconda puntata: 19,5 nel 2022 e 16,1 quest'anno.

È l'unico confronto plausibile, perché l'anno scorso Pomeriggio 5 aveva un'altra conduttrice e un'altra, come si dice oggi, «narrazione», mentre Bianca Berlinguer non era neanche a Mediaset. Anzi, per dirla fino in fondo, Cartabianca della Rai nel confronto con Dimartedì su La7 era quasi sempre perdente al punto che la risicata vittoria di Berlinguer su Floris nella prima sfida del lontano 2017 diventò una notizia. In ogni caso, È sempre Cartabianca non influisce per ora negativamente sulla media ascolti di Rete4.

Fin qui le cifre, che possono dire tutto ma raramente lo fanno. Specialmente all'inizio, specialmente quando uno dei concorrenti, ossia Mediaset, ha iniziato una nuova sfida, che è peraltro quella richiesta per anni proprio da chi oggi se ne augura il fallimento. È un percorso lungo, ovvio, e chissà come finirà. Ma oggi è quasi fisiologico che ci sia una (ri)flessione del pubblico che segue un Grande Fratello nelle intenzioni, e anche nel cast, molto diverso da quello cui era abituato. Puntata dopo puntata si va verso una audience parzialmente rinnovata e ci sta qualche disorientamento dello share. Ritornare immediatamente al passato sarebbe non solo impensabile ma soprattutto dannoso in questa fase. Idem per Pomeriggio 5 di Myrta Merlino che ha sostituito non una conduttrice ma addirittura un «format» e che ha bisogno del necessario assestamento concesso a tutti i programmi di lunga durata.

Dopotutto non si sta parlando del Festival di Sanremo, cinque puntate e bella (o brutta) lì. E poi, diciamocela tutta, visto che si dice che la tv non cambia mai, almeno diamole il tempo di farlo quelle rare volte in cui decide di farlo. Poi potremo finalmente dare i numeri.

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