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"Il concerto Pfm-De André cambiò la musica italiana"

Il batterista Di Cioccio racconta l'incontro con il poeta: "Andai a casa sua in Sardegna". La band al Dal Verme

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«Eravamo in Sardegna per suonare. De André ci venne a sentire, con qualche difficoltà perché non guidava l'auto. Poi l'incontro per parlare della nostra idea, quella di collaborare, un po' come all'epoca facevano in America Jackson Browne e gli Eagles, gli spiegai». Franz Di Cioccio, alla vigilia della tappa milanese del tour «Pfm canta De André Anniversary» (stasera al Dal Verme), è in vena di ricordi, riguardo a un evento che «cambiò la musica italiana».

Il batterista racconta, al telefono: «Fu un momento speciale, creammo un mondo musicale. Un lavoro comune che, per bellezza e unicità, andava riproposto ancora». In effetti, 45 anni or sono (il cantautore genovese e il gruppo progressive suonarono insieme tra il 1978 e il 1979), il progetto spiazzò tutti, sia il pubblico sia la critica; immortalata nel disco «In concerto con Pfm vol.1», da lì in poi la proposta venne valutata come una sorta di pietra miliare, un momento eccelso della fusione tra poesia e arrangiamenti musicali di tipo prog. Con una Premiata Forneria Marconi che era già al massimo della sua notorietà, dopo diversi pezzi di successo usciti negli anni Settanta, come «Impressioni di settembre», «La carrozza di Hans» e «Via Lumiere», per citarne alcuni. Dopodiché - in ordine di tempo - l'incontro artistico tra De André e Di Cioccio & Co., che così, a cose fatte, venne descritto dal grande poeta di «Bocca di rosa»: «La nostra tournée è stata il primo esempio di collaborazione tra due modi completamente diversi di concepire ed eseguire le canzoni. Un'esperienza irripetibile perché la Pfm non era un'accolita di ottimi musicisti riuniti per l'occasione, ma un gruppo con una storia importante, che ha modificato il corso della musica italiana. Ecco, un giorno hanno preso tutto questo e l'hanno messo al mio servizio...». E veniamo a stasera.

La Premiata Forneria salirà sul palcoscenico del Teatro di via San Giovanni Sul Muro alle ore 21; una formazione descritta come «spettacolare», con alcuni ospiti: alle tastiere Flavio Premoli (fondatore del gruppo), il chitarrista storico di Faber, Michele Ascolese, e infine Luca Zabbini, leader dei Barcok Project. Si ascolteranno, sotto una luce nuova, brani come «La guerra di Piero, Il pescatore e La canzone di Marinella». Ma, alla scaletta originale, «saranno aggiunti anche pezzi tratti da La buona Novella, completamente rivisitati», fa sapere il gruppo. «Questo evento è un ricominciare da dove eravamo partiti - conclude il batterista e cantante Franz Di Cioccio - Rappresenteremo un affresco che è nato là dove esisteva un punto di vista poetico importante». Idea che fece scuola: basti pensare che, successivamente, altri cantautori italiani intrapresero la strada delle cosiddette «collaborazioni» con gruppi vari e con brani arrangiati e suonati da musicisti di livello; vedi anche il caso Guccini.

Ma questa è un'altra storia (le prossime date del tour italiano della Pfm, nel 2024 in Lombardia saranno: a Milano 22 gennaio e 10 marzo, a Legnano 17 febbraio, a Brescia 19 aprile e a Varese il 20 aprile).

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