Conservatori ora diteci cosa volete conservare...

In questi giorni abbiamo pubblicato un paio di articoli sullo "strano" fenomeno al quale assistiamo in questi mesi

Conservatori ora diteci cosa volete conservare...
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In questi giorni abbiamo pubblicato un paio di articoli sullo «strano» fenomeno al quale assistiamo in questi mesi. Il governo Meloni ha mostrato di attribuire grande importanza alla cultura. L'obiettivo (non) dichiarato è traghettare definitivamente la destra post fascista nei lidi del conservatorismo. Obiettivo molto sensato e realizzato, in modo del tutto legittimo, dando il via a un ricambio ai vertici delle istituzioni culturali. Naturalmente, la sinistra, che nella lottizzazione è maestra indiscussa, starnazza all'invasione fascista, dimostrando, per l'ennesima volta, quanto sia in malafede e quanto sia ancora accecata dall'ideologia. Certo, i conservatori adesso hanno il compito di mostrare cosa e come vogliono conservare. Per ora non si è capito ma diamo tempo al tempo. Si è capito invece che la cultura liberale e cattolica non tocca palla. Non si tratta di una questione di nomine, anche se ci chiediamo come si possa fare a meno del contributo di uomini come Dario Antiseri nella gestione, ad esempio, della istruzione e della università. Si tratta di far almeno sentire la voce. Purtroppo, ai politici moderati non entra in testa quello che Meloni e la sinistra sanno da sempre: senza una direzione culturale non si dura e non si crea consenso. Non è facile far accettare misure liberali in un Paese dove assistenzialismo e tasse esorbitanti vanno da sempre a braccetto.

Resta comunque la sensazione che il conservatorismo italiano non abbia senso senza un forte segno liberale in campo economico e cattolico in campo morale. Meglio liberale e cattolico, insieme. Le due cose, disgiunte, non sempre sono positive... Oggi presentiamo altri due pezzi sull'argomento. Il tema è questo: perché la libertà è sempre da preferirsi all'uguaglianza?

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