Cronaca giudiziaria

"Dietro ho sempre una pistola". Così canta Shiva nella sua ultima canzone

Shiva è stato arrestato per tentato omicidio e porto abusivo di arma da fuoco: nelle sue canzoni frequenti riferimenti alle pistole

"Dietro ho sempre una pistola". Così canta Shiva nella sua ultima canzone

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"Dietro ho sempre una pistola, pesa più di un iPhone", canta Shiva nella sua strofa del brano "Everyday" uscita lo scorso 15 ottobre, una decina di giorni fa. Il brano è stato scritto insieme a Takagi & Ketra, Anna e Geolier e dal resto del brano emergono poche altre frasi a impatto come questa, soprattutto alla luce del fatto che il trapper Shiva è stato arrestato questa mattina per tentato omicidio, porto abusivo di arma da fuoco ed esplosioni pericolose. Le accuse sono gravi in capo al 24enne, che ora si trova in carcere. Nei suoi testi, il trapper ha spesso fatto cenno alle armi da fuoco, cercando un po' di imitare lo stile sei "colleghi" americani ma con ben altri risultati.

Nel testo "Riflessi Rossi", per esempio, scriveva: "Fuori ho sempre una pistola nel palmo". Ma di riferimenti come questi se ne possono trovare numerosi nelle sue canzoni e nessuno avrebbe potuto intuire che, in effetti, Shiva andasse realmente in giro a mano armata. Fa parte di quella generazione di giovani cantanti che piacciono tanto alle giovani generazioni, che nelle loro canzoni inseriscono sovente riferimenti a droghe, alcol, armi da fuoco e, spesso, anche prostituzione. Ciò che sconvolge e dovrebbe spingere tutti a una riflessione doverosa è il fatto che questo genere di cantanti e, soprattutto, i loro testi diventano pressoché una Bibbia per le giovani generazioni, spesso portate all'emulazione. Un trapper che finisce in carcere, anzi, al "gabbio" come dicono spesso, diventa quasi un eroe.

E basta scorrere i commenti sotto l'ultimo post di Shiva, che per altro è quello in cui annuncia la nascita di suo figlio, per rendersi conto di quella che è la percezione dei suoi fan in merito alla vicenda giudiziaria. È stato lanciato l'hashtag #freeShiva, che inneggia alla liberazione del trapper e sono stati lasciati messaggi che lo giustificano in qualche modo. "Fai un figlio e sei stato arrestato per tentato omicidio, sei il mio idolo davvero", si legge in uno dei commenti. E ancora: "Free Shiva, l'unico che non merita di andare in galera". E poi: "Sì ma scrivete anche perché l'ha fatto! Ha sparato a due persone che hanno cercato di aggredirlo. Continuate a scrivere notizie a metà, così il web può sfogare la sua rabbia repressa". Come se un tentativo di aggressione possa giustificare un tentato omicidio. Nella scala dei valori delle nuove generazioni sembra stia andando perduta la misura e, soprattutto, che si stia perdendo il buon senso.

Con sempre maggiori prove a carico della trasformazione di Milano, e delle sue periferie, in una succursale di Gotham City.

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