Cronaca giudiziaria

Lavinia uccisa da una statua a Monaco, la Germania archivia il caso: rabbia dei famigliari

Archiviata l'indagine tedesca sulla morte di una bambina napoletana di 7 anni: la piccola stava giocando e all'improvviso è stata schiacciata da una statua in marmo

Lavinia uccisa da una statua a Monaco, la Germania archivia il caso: rabbia dei famigliari

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Lavinia uccisa da una statua a Monaco, la Germania archivia il caso: rabbia dei famigliari

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Sgomento e rabbia tra i famigliari di Lavinia Trematerra, la bambina napoletana di 7 anni schiacciata da una statua in marmo e deceduta il 26 agosto 2022 a Monaco di Baviera. Giunge al termine l’indagine condotta dalla magistratura bavarese e l’esito è: archiviazione, poiché non si è riusciti a individuare le responsabilità dell’accaduto.

Resta un se enorme: se la statua fosse stata ancorata a terra, non sarebbe accaduto nulla. “Nella civilissima Baviera - hanno commentato al Corriere della Sera i genitori Valentina Irene Poggi e Michele Trematerra - il gestore di un albergo non è obbligato ad adottare misure di sicurezza, nonostante esistano delle linee guida con regole chiare e precise raccomandazioni sull’importanza di verificare la stabilità tramite carichi di prova. Se fossero state rispettate queste norme, nostra figlia sarebbe viva e ciò viene affermato anche nella perizia redatta dal tecnico incaricato dal pubblico ministero tedesco”.

I genitori, che hanno fondato l’associazione “Il mondo di Lalla” come mezzo di contrasto alla povertà nei Paesi in via di sviluppo, hanno raccontato inoltre di non aver ricevuto nessun messaggio di cordoglio né dall’hotel né dalle autorità tedesche, nazionali e locali: “Abbiamo accusato il colpo, ma continuiamo a credere nella giustizia, nonostante siamo rimasti basiti da questo provvedimento. La gente però deve sapere che la Germania non è un posto sicuro, neppure per fare una vacanza”.

Resta in piedi invece l’indagine in Italia: dopo che il padre della piccola, che è avvocato, ha depositato a piazzale Clodio l’atto di archiviazione tedesca lo scorso gennaio, gli inquirenti italiani lo stanno analizzando, come riporta l’Ansa. L’inchiesta italiana era stata aperta come modello 45, quindi senza prevedere indagati o ipotesi dei reato.

I fatti risalgono appunto al 26 agosto 2022: Lavinia si trovava con i genitori, in un albergo di Monaco, l’Admiral. Alle 18, mentre la piccola giocava nel piazzale antistante all’ingresso dell’albergo, è stata travolta da una statua di marmo. A nulla sono valsi i soccorsi, perché la bimba è spirata poco dopo l’arrivo in ospedale. Al vaglio della magistratura tedesca c’era la dinamica e le eventuali responsabilità, che appunto non sono state trovate.

All’epoca della tragedia, il padre aveva riferito la tempestività dell’arrivo dell'ambulanza, ma anche un lasso di tempo di mezz’ora prima della partenza del mezzo di soccorso: "Il primo arresto cardiaco mia figlia lo ha avuto in ambulanza” aveva spiegato l’uomo.

Pare che al legale sia stato detto che l’attesa sarebbe stata dovuta alla mancanza di informazioni su quale fosse il pronto soccorso disponibile. Secondo quanto dichiarò all’epoca dei fatti Michele Trematerra, la statua non avrebbe presentato protezioni né cartelli di avviso. E all’uomo non è rimasto che piangere la figlia e rivolgersi alla giustizia: “Non sono riuscito a salvare Lavinia.

L'ho vista schiacciata sotto quel blocco di marmo: ho fatto di tutto per cercare di liberarla ma non ce l'ho fatta”.

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