Cronaca giudiziaria

"Usciamo per parlare un po'?". E lo straniero violenta la ragazza

Un ventitreenne albanese rischia sette anni di reclusione per violenza sessuale. Era finito a processo con l'accusa di aver violentato una ragazza conosciuta in una discoteca di Cattolica (Rimini). A "inchiodarlo" sarebbe il referto del pronto soccorso

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Si è difeso rigettando da subito l'accusa di violenza sessuale: a suo avviso si trattò di un rapporto consenziente. Una versione che non sembra tuttavia convincere gli inquirenti, alla luce delle prove nel frattempo emerse contro di lui. E il pubblico ministero, durante l'udienza svoltasi proprio nelle scorse ore presso il tribunale di Rimini, ha chiesto una condanna a sette anni di reclusione. Protagonista della brutta vicenda che arriva da Cattolica (nella provincia riminese) è un ragazzo di 23 anni originario dell'Albania e residente nelle Marche, accusato di aver abusato sessualmente di una ragazza di 20 anni. Stando a quanto riportato dalla stampa locale, i fatti risalgono a poco meno di un anno fa, nella notte fra il 12 e il 13 giugno del 2022. Sulla base delle ricostruzioni degli inquirenti, tutto iniziò in una serata all'apparenza come tante altre, nella quale la giovane decise di andare in discoteca in compagnia di alcune amiche.

L'invito che nascondeva la "trappola"

Un locale sulla spiaggia nel quale il gruppo sarebbe stato presto raggiunto da alcuni giovani albanesi, amici di una delle ragazze della comitiva. Fra loro c'era il ventitreenne straniero, il quale dopo aver ballato per un po' con la ventenne le propose di lasciare la pista da ballo e di uscire a parlare nel vicino parcheggio. Un invito che quest'ultima avrebbe accettato, ma che si sarebbe a posteriori rivelato una vera e propria trappola. Già, perché non appena arrivati in una strada limitrofa poco frequentata, lo straniero avrebbe preteso dalla giovane un rapporto sessuale. E stando a quanto riportato dal sito RiminiToday, non sarebbe arretrato nemmeno dinanzi al suo rifiuto: dopo averla trascinata nella vegetazione ed aver tentato di strapparle di dosso i vestiti, l'avrebbe violentata incurante delle suppliche. Un incubo durato circa mezz'ora, per la vittima. Quest'ultima, ancora sotto choc e dolorante, avrebbe poi raggiunto le amiche in discoteca, mettendole al corrente di quanto avvenuto.

La prova che "inchioda" il giovane

E la notizia della giovane violentata, sparsasi nel locale in pochi minuti, sarebbe stata alla base della rissa scatenatasi fra i giovani albanesi e alcuni amici delle ragazze, accorsi nel frattempo. Il presunto violentatore riuscì a fuggire, prima di essere rintracciato a casa di un parente nei dintorni di Pesaro e di finire in manette. E ad inchiodare lo straniero ci sarebbe a quanto sembra anche il referto medico: la ragazza, trasportata dai sanitari del 118 presso il pronto soccorso più vicino, ha rimediato lesioni superficiali nelle parti intime e una prognosi di quindici giorni. Lesioni che, nella visione degli inquirenti, sarebbero compatibili con quelli lasciati da uno stupro.

E a breve dovrebbero esserci novità, visto che la sentenza è prevista per il prossimo 8 giugno.

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