Cronaca giudiziaria

Rapinò una sala scommesse con la pistola: condannato ex consigliere 5S

Un ex-esponente del Movimento 5 Stelle, candidato sindaco nel 2016 a Città di Castello (Perugia) è stato condannato in primo grado per rapina aggravata. Era stato accusato di aver minacciato con una pistola la commessa di una sala scommesse e di essersi allontanato con l'incasso

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Era finito a processo con l'accusa di aver rapinato la sala slot che avrebbe spesso frequentato come cliente, minacciando la cassiera con una pistola. E pochi giorni fa, è a quanto pare stato condannato a 2 anni e otto mesi di reclusione per rapina aggravata. Protagonista della vicenda che arriva da Città di Castello (una cittadina situata in provincia di Perugia) è Marco Gasperi, ex-esponente locale del Movimento 5 Stelle sotto le cui insegne si candidò oltretutto a sindaco nel 2016. Fu comunque eletto consigliere comunale con i pentastellati, prima di passare a quanto sembra al gruppo misto. Stando a quel che riporta la stampa umbra, a Gasperi è stato contestato un episodio risalente a poco più di cinque anni fa: era infatti il 10 aprile del 2019 quando qualcuno entrò in una sala scommesse del Comune umbro e mise a segno un colpo da oltre 4mila euro complessivi.

Secondo quanto ricostruito in un secondo momento dagli inquirenti in fase di indagine, quel giorno un uomo entrò all'improvviso nell'edificio a volto coperto, brandendo un'arma da fuoco. Quest'ultimo si sarebbe subito diretto verso la dipendente alla cassa e l'avrebbe costretta dietro minaccia consegnargli immediatamente l'incasso, per poi darsi alla fuga nelle vie limitrofe e far perdere le proprie tracce. Sul posto giunsero gli esponenti delle forze dell'ordine, con l'obiettivo di ricostruire nei dettagli quanto accaduto. E a riconoscere l'ex-grillino sarebbe stata la cassiera stessa, a quanto sembra: ad alimentare ulteriormente i sospetti, c'era poi il fatto che lo stesso Gasperi si trovasse all'interno della sala poco prima della rapina andata a segno. Gli accertamenti condotti dai carabinieri della compagnia di Città di Castello, anche basandosi sull'analisi delle riprese delle telecamere del circuito di videosorveglianza presenti nella zona nel quale si è consumato ll'atto predatorio, avrebbero inoltre fornito indizi a favore dell'accusa (al pari dei successivi riscontri antropometrici eseguiti dal Ris).

Sulla base di tutto ciò, l'ex-5 Stelle era quindi stato rinviato a giudizio, fino alla condanna in primo grado emessa proprio nelle scorse ore. Gasperi, da parte sua, si è sempre detto innocente ed estraneo alla vicenda in questione: sarebbe a suo dire stato vittima di uno scambio di persona. E a seguito del verdetto, ha annunciato l'intenzione di fare ricorso contro la sentenza, dopo aver letto le motivazioni insieme al proprio legale.

"Una condanna che ci attendevamo - le parole del diretto interessato, riportate da PerugiaToday - in appello avremo modo di dimostrare la mia estraneità".

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