Cronaca giudiziaria

Rogo Rsa, tra gli indagati anche i vertici della cooperativa

Tra gli indagati ci sono anche presidente e vice presidente di Proges, e dello stesso ente gestore della "Casa per Coniugi". Le ipotesi di reato contestate dalla procura sono per omicidio, lesioni colpose plurime e incendio

Rogo Rsa a milano, tra gli indagati anche i vertici della cooperativa

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Salgono a sei gli indagati per il rogo mortale della Rsa "Casa per coniugi" di Milano in cui, nella notte tra il 6 e il 7 luglio, sono morti sei ospiti e 81 persone sono rimaste intossicate. Le ipotesi di reato formulate dalla procura del capoluogo lombardo sono di incendio, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose plurime. Giovedì mattina si svolgeranno le autopsie sui pazienti deceduti. Intanto questa sera, durante la seduta del consiglio comunale, è esplosa una protesta del centrodestra durante che ha chiesto al sindaco Beppe Sala di venire a riferire sull'accaduto.

Chi sono i sei indagati

Nei giorni scorsi sono stasti iscritti nel registro degli indagati i dirigenti della società cooperativa Proges Claudia Zerletti e Giancarlo Anghinolfi e i funzionari Michele Petrelli, direttore Welfare del Comune di Milano e Guido Gandino, responsabile dell'area residenzialità anziani e persone con disabilità. Quest'oggi si sono aggiunti Michela Bolondi e Francesca Corotti, rispettivamente presidente e vice presidente di Proges, l'ente che gestisce la casa di riposo comunale.

Le indagini

Le indagini, guidate dai pm Maura Ripamonti e Sara Arduini, con il coordinamento dell'aggiunto Letizia Mannella del dipartimento salute e lavoro, serviranno ad accertare la natura del rogo che ha causato la morte di sei ospiti. Le attenzioni degli inquirenti si concentrano soprattutto sulle carenze degli impianti e del mancato funzionamento dei sensori antifumo che, stando a quanto emerso sinora, avrebbero dovuto essere messi in sicurezza da circa un anno e mezzo. Inoltre, bisognerà accertare le eventuali responsabilità di chi ha sottovalutato i rischi di quella che sembrerebbe una tragedia annunciata.

La protesta del centrodestra

Al grido di "basta silenzio!", questa sera le opposizioni del centrodestra hanno interrotto i lavori d'aula chiedendo al sindaco Sala di venire a riferire in consiglio su quanto accaduto nella Rsa di via dei Cinquecento. Ma Sala ha già escluso di parlare prima della celebrazione dei funerali. "I tempi si prospettano lunghi per le autopsie - ha spiegato il capogruppo di Fratelli d'Italia Riccardo Truppo - Aspettare questi tempi porterebbe Sala a riferire tardi e farebbe perdere dignità a quest'aula". "Non possiamo aspettare un'altra settimana perché vengano date risposte e rassicurazioni sullo stato delle Rsa" ha ribadito il leghista Samuele Piscina, al quale è arrivata la replica del capogruppo Pd Filippo Barberis. "Abbiamo confermato che maggioranza e giunta non vogliono sottovalutare le responsabilità rispetto a quello che è avvenuto.

- ha detto Barberis - Il sindaco ha detto che affronterà il dibattito dopo i funerali per rispetto delle vittime e delle famiglie".

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