Cronaca giudiziaria

Gli zoccoli, il gong e le "urla invereconde" in 112 audio. Lite tra vicini finisce in tribunale

La faida è scoppiata in un condominio di Rovereto (Trento). L'imputata deve rispondere dell'accusa di stalking. Agli atti del fascicolo d'inchiesta ci sono 112 registrazioni audio

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È approdata in tribunale, trasformandosi in un'accusa di stalking, la disputa tra vicini di casa in un condominio di Rovereto (Trento). Nella nutrita denuncia di una coppia nei confronti della signora che vive accanto a loro si parla di "urla invereconde" a cui la donna si sarebbe lasciata andare durante i momenti di intimità col suo compagno (anche lui inizialmente accusato e poi prosciolto). Agli atti del fascicolo ci sono 112 registrazioni audio delle presunte "molestie", tra cui il suono di un gong e il rumore degli zoccoli di legno che l'imputata avrebbe usato in camera da letto, disturbando così il sonno dei vicini.

Le registrazioni

Nonostante il processo sia solo all'inizio, c'è già abbastanza carne al fuoco per ipotizzare uno scontro epocale tra accusa e difesa. Oltre alle "urla invereconde", come precisa il Corriere.it, nel capo d'imputazione si parla anche di rumori molesti, che la coppia denunciante ha registrato e raccolto in tre chiavette usb. Talmente tanti che il giudice del Tribunale di Rovereto, dove si celebra il processo, ha affidato a un consulente l'arduo compito di sbobinare le registrazioni tenendo conto solo di quelle penalmente rilevanti o utilizzabili in sede di dibattimento.

Gli zoccoli e il gong

I fatti risalirebbero al periodo compreso tra luglio e ottobre 2022. Alla base dell'infuocata bagarre tra vicini di casa, ci sarebbe il mancato ricorso al bonus 110 da parte del condomio a causa di un presunto abuso edilizio che l'imputata avrebbe mantenuto, ostacolando così i lavori di ristrutturazione del palazzo. O forse, si tratta della "classica" goccia che ha fatto traboccare il vaso. Che la misura fosse colma lo si capisce dai numerosi episodi riportati dall'accusa: dal rumore degli zoccoli nelle ore notturne al suono di un gong (lo strumento musicale a percussione ndr) che la signora avrebbe fatto vibrare più volte. Si parla anche dell'utilizzo di incenso nelle scale del palazzo, di risate "ad alto volume" fuori dalla finestra e dell'auto parcheggiata in cortile per ostacolare il passaggio degli altri inquilini.

Gli occhialini spia

Fin qui sembrerebbe trattarsi di una normale disputa tra condomini, nulla che non si possa risolvere davanti a un giudice di pace insomma. Se non fosse che, ad esempio, lo scorso inverno la coppia denunciante ha chiesto l'intervento dei carabinieri perché convinta che la signora utilizzasse "gli occhiali spia" per registrare i loro spostamenti. Ma nel corso della perquisizione a casa della donna, i militari non hanno trovato nessuna telecamerina invisibile o diavolerie simili. Ora toccherà al giudice del Tribunale di Rovereto mettere in fila gli eventi e fare le valutazioni di sorta.

La nuova udienza si celebrerà il prossimo ottobre.

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