Cronaca internazionale

"Vogliono espellermi, perderò mio figlio". Il dramma di Andrea, italiano in Australia

La richiesta di aiuto di un nostro connazionale che vive in Australia, dove ha un bimbo di 9 anni avuto con l'ex compagna. Dopo il licenziamento, rischia di essere espulso. La petizione su Change.org

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Una lotta contro il tempo per poter restare in Australia, vicino al proprio bambino di soli 9 anni. Questa la storia di un nostro connazionale, che attualmente vive a Victoria, ma potrebbe presto essere costretto a fare ritorno in Italia. Il motivo? Ha perso il lavoro e in Australia sono molto severi in tal senso.

La vicenda

La storia di Andrea Tindiani, 37enne veronese, comincia nel 2012, quando decide di lasciare l'Italia per trasferirsi in Australia, in cerca di fortuna. Il giovane approfitta di un visto Working Holiday per cominciare, poi, dopo circa un anno, ottiene un posto di lavoro sicuro. A Victoria, Tindiani si crea una famiglia. Nel 2014 nasce suo figlio Marley, avuto con la compagna Emily, dalla quale poi si è separato.

Nel 2016, però, la doccia fredda. A causa di una ristrutturazione dell'azienda per cui lavorava stabilmente, Andrea Tindiani viene licenziato. A quel punto l'uomo ha fatto il possibile per prolungare la sua permanenza in Australia, sfruttando tutti i visti per studenti disponibili. In questo modo, il 37enne è riuscito ad andare avanti fino al 2021, quando, considerati i tanti anni trascorsi in Australia, ha chiesto un visto di soggiorno confermativo.

La risposta del giudice, arrivata lo scorso 4 agosto, è stata negativa, e ora Tindiani rischia di essere espulso dal Paese. La sua battaglia, tuttavia, prosegue mediante gli appelli amministrativi presentati in tribunale. Il 37enne sta inoltre raccontando la sua storia in diverse trasmissioni australiane, come A Current Affair.

"Per 11 anni Victoria è stata la mia casa"

"Ho lavorato duramente per costruire un futuro sicuro per mio figlio e la nostra famiglia", ha scritto Tindiani in una sua petizione, riportata dal Daily Mail. "In tutto questo tempo ho fatto di tutto, sia finanziariamente che emotivamente, per affrontare le complessità dei visti temporanei e fare sacrifici per essere presente per Marley nonostante le incertezze e gli ostacoli. Mio figlio, Marley, merita di avere suo padre vicino. So quanto questo sia importante, essendo io stesso cresciuto senza un padre. Marley non dovrebbe sopportare il trauma, le difficoltà e il dolore per la perdita del padre". Sono giorni fondamentali. L'ultima speranza che resta a Tindiani è che il ministro dell'Immigrazione australiano decida di intercedere per lui, non autorizzando l'espulsione. A breve potrebbe arrivare la risposta.

La petizione

Andrea Tindiani ha intanto lanciato una petizione su Change.org per perorare la propria causa. Al momento, il suo appello ha raccolto più di 14.000 firme e oltre 6.000 dollari. "Ho bisogno del vostro aiuto per convincere il ministro dell'Immigrazione, Andrew Giles, a lasciarmi restare", si legge nella petizione.

"Sarò espulso tra poche settimane".

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