Cronaca internazionale

Aliyah, riservisti, e doppia cittadinanza: i punti di forza dell'esercito d'Israele

La doppia cittadinanza è la ragione per cui alcuni cittadini italiani sono arruolati nell'Idf o stanno partendo per Israele. Ecco come funziona

Aliyah, riservisti, e doppia cittadinanza: i punti di forza dell'esercito d'Israele

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Doppia cittadinanza: Israele e la Legge sul ritorno

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Riservisti, leva generale, doppia cittadinanza: Israele, in queste drammatiche ore, restituisce un caledoscopio di regole e eccezioni che rendono la cittadinanza israeliana un caso a sè. Gli italiani residenti in Israele sono oltre 18mila tra cui numerosi cittadini con doppia cittadinanza. Di questi, circa mille ragazzi con doppio passaporto sono arruolati nell'esercito israeliano (IDF) per il servizio di leva secondo quanto riferito dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nelle comunicazioni al governo sulla situazione in Medio Oriente.

Doppia cittadinanza e Legge del ritorno

Questa particolare condizione giuridica, che spiega il perché alcuni italiani siano arruolati nelle forze israeliane, è comune a numerosi cittadini nel mondo che, per differenti ragioni di vita, si trovano ad "appartenere" a più patrie. Nel caso di Israele, le cose sono leggermente diverse, a causa delle particolari regole che consentono l'acquisto della cittadinanza israeliana. A stabilire l'acquisto di quest'ultima vi sono due norme, la Legge del ritorno del 1950 e la legge sulla nazionalità del 1952. La Legge del ritorno stabilisce per la nazionalità criteri simili a quelli di altri Paesi (ius soli o ius sanguinis), e riguarda tutti coloro che al momento dell'indipendenza dello Stato vi risiedevano. Questa norma, emendata nel 1970, prevede che chiunque desideri emigrare in Israele divenga subito cittadino, ove sia in grado di dimostrare di essere ebreo. Per l'emendamento del 1970, risulta "ebreo" chi sia nato da madre ebrea o chi sia convertito al giudaismo e non pratichi un'altra religione.

Aliyah: ecco spiegata la doppia cittadinanza di molti italiani (e non)

Questo diritto a tornare è codificato in Israele come Aliyah: nella storia del popolo ebraico vi sono state numerose ondate di aliyah, corrisposte a specifici periodi storici che vanno dal 1880 al 1950 circa. Ognuna di queste fasi è corrisposta a periodi di crisi, di guerra, di chiusura delle frontiere di Paesi ospitanti (es. gli Stati Uniti durante la Grande Depressione) o a specifici pogrom antiebraici. Oggi l'aliyah è gestita con i più moderni sistemi tecnologici che supportano migliaia di persone nel mondo per ottenere la cittadinanza israeliana e trasferirsi. Prima, infatti, devono essere verificati tutti i requisti prima che abbia inizio alla procedura di "assorbimento", gestita dal relativo Ministero competente e l'Agenzia ebraica per Israele, che coadiuva i futuri cittadini israeliani nella redazione dei documenti, ma anche nell'apprendimento della lingua ebraica e nella ricerca di occupazione.

Doppia cittadinanza e leva obbligatoria

Quanto al servizio militare, occorre ribadire che i componenti dell'Idf sono prevalentemente militari di leva, la cui durata è 36 mesi per gli uomi e 24 per le donne. Un numero che può moltiplicarsi in poche ore per via del supporto di migliaia di riservisti: solo poche ore fa, Israele ha affermato di aver richiamato una cifra senza precedenti di 300.000 riservisti e di aver avvertito i residenti della Striscia di Gaza di evacuare, segno che potrebbe pianificare un attacco di terra. Inoltre, l'autorità aeroportuale israeliana ha reso noto che sono stati aggiunti voli per riportare i riservisti nel paese, mentre i voli per il Terminal 3 dell'aeroporto Ben Gurion sono stati limitati per motivi di sicurezza. Ci sono anche tre triestini tra i riservisti richiamati alle armi. Lo ha riferito il rabbino capo di Trieste, Eliahu Alexander Meloni, in una intervista al Tg Rai del Fvg precisando che "si tratta di persone che hanno scelto di lasciare Trieste per andare a vivere in Israele" e, in questo senso, l'essere richiamati "fa parte della quotidianità israeliana".

La Legge sul servizo di leva (1986-5747) può essere applicata all'estero per tutti i cittadini di Israele, anche se in possesso di altra cittadinanza oltre a quella ebraica, o se risiedono all'estero. Viene applicata anche ai residenti soggiornanti stabilmente in Israele anche se non cittadini israeliani. L'obbligo viene applicato a tutti gli idonei tra i 18 e i 29 anni. Una persona che oltrepassato l'età del servizio obbligatorio e che non ha adempiuto all'obbligo al tempo prescritto , è dichiarato trasgressore e pertanto obbligato a servire in maniera postuma l'Idf.

Per questa ragione, ogni cittadino israeliano o residente permamente, al compimento dei 16 anni ha l'obbligo di definire la propria condizione con le forze di Difesa israeliane. In caso di leva generale, la persona in questione è obbligata a presentarsi nel luogo e nel tempo specificato dall'ordine.

Qualora si trovi all'estero può espletare tutte le questioni burocratiche del caso presso un Ambiasciata o un consolato.Durante la registrazione può fare richiesta di rinvio

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