Cronaca internazionale

"Truffa organizzata". La famiglia di Nahel denuncia il promotore della colletta per il poliziotto

L'avvocato della madre di Nahel ha dichiarato di aver presentato una denuncia contro Jean Messiha per truffa organizzata: avrebbe utilizzato "manovre fraudolente"

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Sono giorni di tensione in Francia dopo la morte di Nahel, diciassettenne ucciso durante un controllo stradale a Nanterre. La rivolta sta attanagliando il Paese e nelle ultime ore si è aperto un altro fronte: quello delle collette. È stata infatti organizzata una raccolta fondi per la famiglia della vittima, ma anche una per il poliziotto che ha sparato al minorenne. Quest'ultima colletta è stata organizzata da Jean Messiha, un politico vicino all'esponente di estrema destra Eric Zemmour, e ha raggiunto quota 1,5 milioni di euro. La reazione della famiglia di Nahel non s'è fatta attendere: l'avvocato della madre ha reso noto di aver sporto denuncia contro Messiha per truffa organizzata.

Secondo quanto riportato da RMC, i cari del diciassettenne hanno denunciato il promotore della colletta per il poliziotto presso la Procura di Parigi: il legale Yassine Bouzrou ha spiegato che Messiha avrebbe utilizzato"manovre fraudolente" per incitare i contributori a fare le loro donazioni. In particolare, avrebbe utilizzato "la fedina penale di Nahel per criminalizzarlo e creare un movimento di sostegno all'agente di polizia che lo ha ucciso".

L'avvocato ha aggiunto che Messiha "ha presentato pubblicamente e falsamente Nahel come un plurirecidivo e ha utilizzato una fotografia dell'intervento della polizia senza autorizzazione". Inoltre, secondo Bouzrou il promotore"ha affermato che i fondi raccolti sarebbero stati devoluti alla famiglia del poliziotto, senza dimostrare che il beneficiario fosse effettivamente un parente dell'agente". Il beneficiario è al momento anonimo. Sono tre i reati menzionati, comprese la truffa organizzata e l'appropriazione indebita di atti di polizia.

La raccolta fondi terminerà alla mezzanotte di martedì 4 luglio, ha annunciato Messiha: "Ma questo slancio nazionale deve continuare, ed è per questo che Viva la Francia e Viva il popolo francese!". Ma lo scontro è apertissimo, nel dibattito è intervenuta anche la prima ministra Elisabeth Borne: "Il fatto che all'origine di questa colletta vi sia una persona vicina all'estrema destra non contribuisce alla pacificazione". Tante le critiche arrivate da sinistra, i deputati Mathilde Panot (LFI) e Arthur Delaporte (PS) hanno annunciato un'azione legale: "Non ci sono dubbi sulle intenzioni del promotore di questo fondo, che sta usando la tragedia di Nanterre per stabilire e trasmettere idee politiche che invitano all'odio".

La Panot ha rincarato la dose su Twitter, definendo la colletta "un insulto alla famiglia di Nahel".

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