Cronaca internazionale

"Congresso agisca sulle creme solari". Ma la sinitra (e i social) scaricano la Ocasio-Cortez

La stella della sinistra ha denunciato l'inadeguatezza dei prodotti americani ed è stata travolta dalle polemiche. L'ironia dei socialisti democratici di Rhode Island: "Un vero tributo alla classe operaia"

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Sembrano passati decenni da quell'abito con la scritta rossa "Tax the rich" indossato al Gala (da 30 mila dollari). Sì, perchè Alexandra Ocasio-Cortez sembra aver ridimensionato gli obiettivi, anche se per qualcuno si è letteralmente venduta. La nuova grande battaglia socialista della paladina della sinistra statunitense riguarda le creme solari. Ma la dem è rimasta "scottata": la pioggia di critiche va avanti da diverse ore e non sembra destinata a placarsi a stretto giro.

La "grande" battaglia di Ocasio-Cortez

La protezione solare è abbastanza socialista? Questa è la domanda particolarmente ironica che si sono posti molti commentatori a stelle e strisce. La 33enne, stella social del mondo dem, ha pubblicato un video affiancata da Charlotte Palermino, Ceo della compagnia di creme di bellezza Dieuxskin. Ebbene, AOC ha denunciato la pessima qualità delle creme solari commercializzate negli States: "Sono stata in Corea del Sud all'inizio del 2021 e mi ha colpito quanto nel resto del mondo sia diffusa la cultura delle creme solari. Meritiamo di meglio". Ocasio-Cortez ha poi sottolineato che le linee guida della Food and Drug Administration non vengono aggiornate dal 1999 e bloccano inutilmente l’accesso a filtri Uv ad alte prestazioni che si trovano facilmente negli altri Paesi.

Nella sua filippica, Ocasio-Cortez ha evidenziato che per tutti questi motivi meno del 50% degli americani utilizza la protezione solare, non conoscendone l'importanza nella prevenzione dei tumori alla pelle. Da qui l'appello ai suoi seguaci:"Per favore, chiedete al Congresso di cambiare le regole e di abbattere alcune delle barriere normative della FDA". Un appello condiviso dagli esperti della cura della pelle: come evidenziato dal Guardian, da anni i dermatologi sottolineano che le creme solari estere (per i loro ingredienti) forniscono una migliore protezione contro il cancro rispetto a quelle statunitensi. Ma il punto è un altro: è AOC a dover combattere questa battaglia? E soprattutto: era necessario un video in stile Chiara Ferragni?

Tra polemiche e ironie

Come anticipato, Ocasio-Cortez è stata letteralmente travolta dalle critiche. Il suo video ha infiammato il dibattito nella sinistra americana e anche la sezione dei socialisti democratici di Rhode Island - di cui AOC è il membro più famoso - ha colto la palla al balzo:"Il video è un vero tributo alla classe operaia". Replicando al sindacato degli agricoltori, intervenuto in difesa della dem, i Ds hanno rincarato la dose:"Sì, è una questione di sicurezza sul lavoro, ma l’analisi di Aoc non è socialista ma ispirata a un consumismo da soccer-mom". E ancora, la stilettata di Margaret Kimberley, direttrice esecutiva di Black Agenda Report:"Ocasio-Cortez è la deputata meno seria del Congresso". Il partito marxista Socialist Alternative non ha utilizzato mezzi termini: "L’industria cosmetica è sessista, razzista, nemica della classe operaia".

"Basta svendersi", è il pensiero comune.

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