Cronaca internazionale

Irruzioni nelle aziende Usa e arresti per spionaggio: cosa succede in Cina

L'ambasciatore degli Stati Uniti a Pechino, Nicholas Burns, ha criticato la nuova legge sullo spionaggio del Dragone: "Sono entrati nelle aziende americane in Cina le hanno chiuse e hanno lanciato accuse che riteniamo del tutto ingiustificate"

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Nel corso dell'ultimo anno le autorità cinesi hanno fatto irruzione in sette aziende statunitensi che operavano in Cina sospettandole di effettuare azioni di spionaggio. Lo ha rivelato l'ambasciatore degli Stati Uniti presso la Repubblica Popolare Cinese, Nicholas Burns, durante un’intervista a 60 Minutes, evidenziando una tendenza preoccupante per gli americani che vogliono fare affari oltre la Muraglia. "Da un lato dicono: "Siamo aperti agli affari. Vogliamo qui aziende americane e giapponesi". Ma d'altra parte, dallo scorso marzo hanno fatto irruzione in sei o sette aziende americane", ha rivelato Burns riferendosi ai cinesi. E gettando nuova benzina sul fuoco in un contesto di per sé già carico di tensioni.

La rivelazione dell'ambasciatore Usa in Cina

"Sono entrati nelle aziende americane, le hanno chiuse e hanno lanciato accuse che riteniamo del tutto ingiustificate", ha raccontato Burns. Certo, prima edlla sua intervista erano state segnalate diverse incursioni contro aziende statunitensi in Cina, ma il totale delle società Usa colpite citato dal diplomatico statunitense è superiore rispetto alle notizie fin qui rese pubbliche. Nel 2023 la Cina ha lanciato un giro di vite nei confronti delle società di consulenza e due diligence statunitensi, una mossa che secondo le lobby imprenditoriali ha innervosito gli investitori stranieri nella seconda economia più grande del mondo.

A marzo, ad esempio, l'ufficio di Pechino della società di consulenza statunitense Mintz Group è stato perquisito e cinque membri del personale cinese sono stati arrestati. Mintz ha confermato la detenzione dei suoi dipendenti e la chiusura delle sue attività in Cina in una dichiarazione successiva al raid ed è stata successivamente multata per l'equivalente di 1,5 milioni di dollari dalle autorità di Pechino. Ad aprile la polizia cinese ha fatto irruzione anche negli uffici di Shanghai della società di consulenza statunitense Bain & Co. La stessa Bain ha confermato l'irruzione nel suo ufficio di Shanghai senza fornire ulteriori dettagli. A maggio, invece, la tv di stato cinese ha trasmesso un programma che mostrava un'irruzione negli uffici della società di consulenza Capvision Partners.

La nuova legge sul controspionaggio in Cina

La Cina ha ampliato la sua legge sul controspionaggio a luglio con grande allarme degli Stati Uniti dati gli aggiornamenti di ampia portata della norma. Tra questi troviamo il divieto di trasferimento di qualsiasi informazione relativa alla sicurezza nazionale e l’ampliamento della definizione di spionaggio.

"È scritta in modo così generico che gli uomini d'affari americani possono essere accusati di spionaggio per aver intrapreso pratiche che sono perfettamente legali e accettabili in qualsiasi altra parte del mondo", ha detto Burns, aggiungendo che persino la due diligence standard sulle finanze di un'azienda, utilizzata per guidare le decisioni su un investimento o una joint venture, potrebbe essere considerata spionaggio ai sensi della nuova legge.

Il New York Times ha scritto che il rafforzamento delle leggi cinesi sulla sicurezza nazionale ha scosso molte imprese e investitori stranieri. Molti dei cambiamenti applicano criteri poco chiari ed estesi su ciò che costituirebbe un rischio per la sicurezza nazionale, aumentando la possibilità che le regole possano essere applicate arbitrariamente.

Burns ha calcato ulteriormente la mano parlando di irruzioni in aziende Usa e arresti, senza tuttavia fornire ulteriori indiscrezioni in merito.

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