Guerra in Israele

Pioggia di razzi su Tel Aviv: Israele ancora sotto attacco

Hamas ha lanciato circa 30 razzi da Gaza contro Tel Aviv e il centro di Israele. Alcuni detriti delle minacce intercettate sono cadute in zone popolate. Non si segnalano al momento danni rilevanti a cose o persone

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Nelle ultime ore le sirene di allarme anti razzi da Gaza sono tornate a risuonare a Tel Aviv e nel centro di Israele. Le persone hanno cercato riparo nei rifugi, mentre in aria si sono sentite numerose esplosioni dovute all'intercettazione dei razzi da parte dell'Iron Dome. I media internazionali hanno parlato di una forte salva di razzi partiti dalla Striscia di Gaza. L'ultimo allarme in città era stato due giorni fa.

Razzi contro Tel Aviv

Secondo quanto riportato da Reuters, il servizio di ambulanze di Magen David Adom ha dichiarato che ci sono stati diversi punti di impatto nel sud di Tel Aviv. Al momento non si hanno notizie immediate di vittime. I lanci hanno tuttavia dimostrato come Hamas, il gruppo islamico dominante nella Striscia, conservi ancora alcune capacità missilistiche a lungo raggio nonostante le Forze di difesa israeliane (Idf) stiano guadagnando terreno all'interno del territorio palestinese.

Le Brigate Al-Qassam, sul loro canale ufficiale Telegram, hanno annunciato di aver preso di mira Tel Aviv con salve di razzi in risposta “ai massacri contro i civili da parte dei soldati israeliani”. I media di Israele hanno riferito che più di 20 razzi (per altre fonti 30) sono stati lanciati dalla Striscia di Gaza, mirando a Gush Dan, l'area metropolitana di Tel Aviv, in due raffiche consecutive.

La polizia israeliana e gli esperti di esplosivi si sono precipitati nelle aree di Ashdod e Ashkelon, in seguito alle segnalazioni di impatti missilistici. Il quotidiano Maariv ha affermato che il lancio dei razzi di Al-Qassam è coinciso con la presenza del presidente e dei membri del Senato francese a Tel Aviv. L'incontro con il leader dell'opposizione Yair Lapid è stato successivamente interrotto a causa delle sirene.

L'altro fronte caldo

In un contesto correlato, una casa nell'insediamento di Kiryat Shmona, nel nord di Israele, è stata danneggiata e bruciata a causa di un missile caduto su di essa, lanciato dal sud del Libano. Secondo Channel 12, almeno 10 missili sono stati lanciati dal territorio libanese. Domenica scorsa, Hezbollah ha dichiarato che i suoi razzi avevano preso di mira Kiryat Shmona come rappresaglia per l'uccisione di tre bambini e una donna verificatasi sempre nel sud del Libano.

La radio pubblica israeliana Kan ha parlato di un'“atmosfera di guerra” in alta Galilea. Alcune arterie che corrono in territorio israeliano lungo il confine sono state chiuse al traffico, mentre nelle scuole più esposte ad attacchi le lezioni sono state interrotte e gli allievi sono stati evacuati.

Lanci di razzi dal Libano hanno colpito i villaggi di Dovev e Avivim, dove due civili sono stati feriti in modo non grave. Una ventina di razzi, secondo i media, sono stati lanciati verso le pendici del monte Hermon. Un altro razzo ancora è stato intercettato in volo sopra alla città di Safed. I frammenti caduti a terra hanno provocato un incendio. In precedenza le sirene di allarme erano risuonate anche a Maalot, una città della Galilea non lontana dl confine col Libano.

L'esercito israeliano ha reso noto di aver reagito a questi attacchi colpendo a sua volta obiettivi degli Hezbollah nel Libano meridionale.

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