Cronaca internazionale

Rammstein, archiviata indagine sugli abusi sessuali: non ci sono le prove

Le prove attuali non costituiscono elementi sufficienti per proseguire con le indagini: la procura di Berlino archivia il caso Lindemann

Rammstein, archiviata indagine sugli abusi sessuali: non ci sono le prove

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La vicenda che ha visto come protagonista Tim Lindemann, frontman del gruppo tedesco Rammstein, si è chiusa con l'archiviazione delle indagini da parte della procura di Berlino. Il cantante della rock-band era stato accusato di violenza sessuale e di violazione della legge sugli stupefacenti, ma le prove presentate agli inquierenti non sono state considerate sufficienti per proseguire con l'inchiesta. Stando a quanto riferiscono i quotidiani tedeschi, dunque, non sussistono elementi che confermerebbero i reati contestati a Lindemann. Gli inquirenti non avrebbero in mano nulla per dimostrare che il cantante dei Rammstein abbia somministrato farmaci che inducessero confusione nelle vittime né che abbia costretto le stesse a compiere atti sessuali contro la loro volontà.

Cosa dicono gli inquirenti

Il pm del foro tedesco ha spiegato che le presunte vittime non si sono rivolte direttamente alle forze dell'ordine per denunciare lo stupro, ma si sarebbero limitate a parlare con i giornalisti, anche dopo l'avvio dell'inchiesta.

Quanto alle accuse mosse dalla testimone Kayla Shyx, una delle prime a essersi dichiarata vittima di Lindemann, queste "sono rimaste troppo vaghe durante gli interrogatori, soprattutto perché la donna non è stata in grado di descrivere la propria esperienza di incidenti penalmente rilevanti".

L'adescamento e le presunte vittime

Secondo quanto riferito dalle presunte vittime, l'adescamento sarebbe avvenuto via internet. Le giovani hanno raccontato di essere state contattate sui social e invitate a partecipare ai concerti. In altre occasioni, invece, le ragazze sarebbero state selezionate proprio durante le esibizioni. In ognuno dei casi, le prescelte venivano portate alle feste post-concerto e lì sarebbero avvenuti gli abusi. Una delle giovani ha addirittura affermato che per accedere al party esclusivo fosse necessario essere disposte a fare sesso. Altre presunte vittime, invece, hanno dichiarato di essere state drogate.

Il caso Shelby Linn

È stata al 24enne irlandese Shelby Linn ad accusare per prima Tim Lindemann. La ragazza ha raccontato di essere stata contattata via Instagram per assistere al concerto dei Rammstein a Vilnius. Durante un party pre-esibizione sarebbero stati offerti dei drink e lei ne avrebbe bevuto uno, subendone gli effetti. La giovane ha dichiarato di ricordare poco di quei momenti. Durante l'intervallo del concerto, stando alla sua versione, sarebbe stata portata in una stanza proprio sotto al palco, e lì il cantante dei Rammstein le avrebbe chiesto di avere un rapporto sessuale.

La Linn avrebbe rifiutato e, stando a quanto affermato successivamente dalla ragazza, Lindemann non avrebbe approfittato di lei.

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