Cronaca internazionale

Terremoto in Turchia e Siria, i morti salgono a 16mila. Erdogan blocca Twitter ma poi lo ripristina

Si aggrava il bilancio del devastante terremoto che ha colpito la Turchia meridionale e il nord-ovest della Siria. Stretta di Ankara su Twitter, ora di nuovo funzionante. L'Italia invia i primi aiuti

Si aggrava il bilancio del terremoto: 16mila vittime in Turchia e Siria
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Il bilancio del terremoto che ha scosso Turchia e Siria continua ad aggravarsi di ora in ora. Il numero delle vittime ha superato le 16mila unità. Secondo le autorità governative e sanitarie, sono morte 12.873 persone in Turchia e 3.162 in Siria, per un totale di 16.035 decessi. Dati che comunque continueranno ancora a crescere, ora dopo ora.

I soccorritori hanno intanto intrapreso una sfida contro il tempo, per altro in un freddo glaciale, per recuperare gli ultimi superstiti rimasti intrappolati sotto le macerie.

L’aiuto dell’Italia

Tra i tanti governi che hanno teso la mano ad Ankara troviamo anche l’Italia. È appena sbarcato ad Adana il contingente dei Vigili del Fuoco inviato in soccorso alla popolazione, partito da Pisa con scalo a Pratica di Mare.

La squadra è composta da 50 Vigili del Fuoco dei team Usar di Toscana e Lazio. Stiamo parlando di personale specializzato per la ricerca di dispersi sotto le macerie, che ha operato nelle analoghe emergenze in Italia e all'estero. Fanno parte del gruppo 11 sanitari e 6 unità del Dipartimento della Protezione civile.

"Ancora una volta, in un drammatico scenario emergenziale, gli operatori del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco stanno offrendo il loro aiuto alla popolazione turca gravemente colpita dal terremoto, nel tentativo di porre in salvo le persone che ancora sono sotto le macerie. La loro capacità di coniugare professionalità tecnica e sacrificio a un tratto di umanità e di solidarietà caratterizzano un'eccellenza riconosciuta in tutto il mondo", ha dichiarato il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi.

La ricerca dei dispersi

"Partirà la nave San Marco per portare altri aiuti e un ospedale da campo per la popolazione turca", ha intanto annunciato il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Il capo della Farnesina ha quindi fornito gli ultimi aggiornamenti sull’italiano disperso, non ancora rintracciato: "Stiamo cercando di contattare l'imprenditore italiano Angelo Zen disperso in Turchia. Pare che l'ultimo contatto l'abbia avuto con la famiglia poco prima del terremoto".

Tajani ha poi parlato di una famiglia con passaporto italiano ma di origine siriana dispersa ad Antiochia. "Abbiamo chiesto notizie alla nostra protezione civile che è già operativa ad Antiochia, abbiamo chiesto anche alla protezione civile turca, ma ancora non ci sono notizie di queste sei persone", ha aggiunto.

Le complicazioni in Siria

Mentre la Turchia ha ricevuto un'ondata di sostegno e aiuti da dozzine di Paesi dopo il terremoto, la Cnn ha scritto che il coinvolgimento degli aiuti in Siria è stato meno entusiasta. Gli analisti avvertono che le vittime siriane potrebbero diventare ostaggi della politica che ha diviso la Siria per oltre un decennio.

Sulla scia del terremoto, il governo siriano ha intensificato le sue richieste per la rimozione delle sanzioni economiche statunitensi ed europee. Le misure erano state imposte alla Siria per spingere il governo locale a un processo politico che potrebbe porre fine al conflitto civile in corso.

Alcune delle aree più colpite dal terremoto sono controllate dal governo del presidente Bashar al-Assad, altre da forze di opposizione sostenute dalla Turchia e dagli Stati Uniti, ribelli curdi e combattenti islamisti sunniti.

Il ripristino di Twitter

L'accesso a Twitter in Turchia è stato ripristinato dopo che gli utenti hanno riferito di non essere in grado di accedere al sito di social media dopo il terremoto.

Nelle scorse ore NetBlocks , un osservatorio internazionale specializzato che monitora l'accesso alla rete, giornalisti e accademici hanno riferito che l'accesso al social network era stato limitato all’interno del Paese. Alcuni utenti hanno quindi chiesto aiuto al CEO di Twitter, Elon Musk, taggando il suo account per attirare la sua attenzione.

La risposta di Musk è arrivata subito dopo: "Il governo turco ha informato Twitter che l'accesso sarà ripristinato a breve".

Ankara aveva attuato restrizioni a seguito delle critiche al governo e della "disinformazione" che sarebbe stata diffusa tramite la piattaforma di microblogging.

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