Cronaca internazionale

"Il sicario di Putin per il giornalista del Wsj": Mosca lavora allo scambio di prigionieri

La Russia punta ad ottenere la restituzione di Vadim Krasikov, suo agente sotto copertura condannato all'ergastolo in Germania. Mosca offre il giornalista del Wsj Evan Gershkovich, arrestato dal Cremlino lo scorso marzo

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Uno scambio di prigionieri per liberare Evan Gershkovich, corrispondente dalla Russia del Wall Street Journal, fermato lo scorso marzo dai servizi d'intelligence interni russi (Fsb) nella città di Ekaterinburg, dove si era recato per realizzare un articolo d'inchiesta sul gruppo Wagner. Lo stesso quotidiano statunitense scrive che Mosca punta ad ottenere la Vadim Krasikov, suo agente sotto copertura che sta scontando una condanna all'ergastolo in Germania per l'omicidio del leader ceceno Zemlikhan Khangoshvili. Per riavere Krasikov il Cremlino sarebbe pronto a mettere sul piatto Gershkovich.

Scambio di prigionieri

La Russia avrebbe tentato più volte di ottenere la restituzione di Krasikov, definito "sicario" del presidente russo Vladimir Putin, attraverso negoziati per lo scambio di detenuti internazionali. Nel 2021, il capo del Cremlino avrebbe addirittura chiesto al suo consigliere per la sicurezza nazionale, Nikolai Patrushev, di lavorare ad un accordo per la restituzione dello stesso Krasikov, prima della condanna di quest'ultimo da parte delle autorità giudiziarie tedesche per l'omicidio del leader ceceno, che in Russia era ritenuto il mandante di un attentato organizzato a Mosca nel 2004.

Il Wsj ha fatto sapere che negli ultimi tre anni i russi avrebbero tentato in altre circostanze di intavolare colloqui per liberare il "sicario di Putin". Pare che per riaverlo in patria siano arrivati anche ad offrire agli Stati Uniti la restituzione dell'ex marine statunitense Paul Whelan, arrestato con l'accusa di spionaggio il 28 dicembre 2018, lo stesso che sta attualmente scontando in Russia una condanna a 16 anni di reclusione.

Krasikov per Gershkovich

La chiave per ottenere la libertà di Gershkovich coinciderebbe con il rilascio di Krasikov. Un anonimo funzionario occidentale coinvolto nella diplomazia degli ostaggi ha spiegato che Putin non sarebbe disposto ad autorizzare alcuno scambio che non includa la restituzione del suo ex agente sotto copertura.

Lo scorso luglio il presidente degli Stati Uniti Joe Biden aveva dichiarato di voler "seriamente" perseguire un'intesa con la Russia per la liberazione di Gershkovich, ma non aveva fornito alcun dettaglio in proposito. Dal canto suo il viceministro degli Esteri della Russia, Sergei Rjabkov, aveva dichiarato invece lo scorso aprile che la Russia non intendeva discutere accordi per la restituzione di Gershkovich prima che la magistratura russa non avesse formulato un verdetto a suo carico.

In ogni caso un ipotetico accordo per la liberazione di Gershkovich in cambio di Krasikov potrebbe incappare in alcuni ostacoli in Germania, dove lo scorso anno è stato emesso un parere legale secondo cui un condannato per omicidio non può essere oggetto di accordi per lo scambio di prigionieri.

Il sicario e il giornalista

Gershkovich, cittadino statunitense, si trovava in Russia nelle vesti di corrispondente del Wsj quando è stato accusato di spionaggio dal Cremlino. Il tribunale Lefortovo di Mosca aveva subito convalidato l'arresto del 31enne, rimasto agli arresti fino al 29 maggio. Ancora in attesa di processo, Gershkovich - accusato di spionaggio sulla base dell'articolo 276 del Codice penale, che prevede condanne fino a 20 anni di reclusione – resterà in carcere almeno fino al 30 novembre.

Ben diverso il profilo di Krasikov. Il "sicario di Putin", 58 anni, è stato condannato all'ergastolo nel dicembre 2021 per l'assassinio "ordinato dallo stato" di Zelimkhan Khangoshvili, un cittadino georgiano di origine cecena avvenuto nel 2019. Krasikov gli ha sparato uccidendolo in un parco giochi per bambini in Germania.

Khangoshvili avrebbe guidato un raid ceceno nel 2004 in cui morirono molti funzionari della sicurezza. Nel 2012, la Russia aveva incluso il suo nome nella lista dei 19 terroristi più ricercati, che aveva inviato ad altri Paesi, inclusa la Germania. Nel 2016, Khangoshvili è fuggito proprio in Germania dalla Georgia.

In seguito Krasikov si sarebbe recato in Germania con un passaporto falso a nome di Vadim Sokolov.

Dopo l'assassinio, le autorità lo hanno sorpreso mentre cercava di scappare su uno scooter elettrico, dopo aver gettato una bicicletta e una pistola nel fiume Sprea ed essersi travestito per non farsi riconoscere.

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