Cronaca internazionale

Blitz nel Mar Rosso, si muove l'Onu: cosa è stato deciso

Le Nazioni Unite hanno chiesto ai ribelli yemeniti di attuare la risoluzione del Consiglio di sicurezza adottata la scorsa settimana sull'immediato stop degli attacchi alle navi nel Mar Rosso

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Stop agli attacchi alle navi nel Mar Rosso. Le Nazioni Unite sono scese in campo chiedendo agli Houthi dello Yemen di attuare la risoluzione del Consiglio di sicurezza adottata la scorsa settimana, la stessa che chiede l’immediata cessazione dei blitz ai danni delle imbarcazioni transitanti nella suddetta regione marittima. "Siamo molto preoccupati per i continui attacchi", ha dichiarato il portavoce delle Nazioni Unite Stephane Dujarric. Ricordiamo che i ribelli yemeniti, sostenuti dall'Iran, sono impegnati in una guerra civile con il governo del loro stesso Paese – esecutivo riconosciuto a livello internazionale dal 2014 – mentre pochi mesi fa hanno dichiarato di aver attaccato i cargo commerciali desiderosi di raggiungere il Canale di Suez in solidarietà con i palestinesi di Gaza, nel mezzo della guerra innescata dall'assalto shock di Hamas del 7 ottobre in Israele.

La posizione dell’Onu sugli Houthi

La risoluzione delle Nazioni Unite condanna gli attacchi degli Houthi che hanno interrotto una delle principali rotte commerciali del mondo e aumentato i costi di spedizione. Dujarric ha detto che il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha parlato lunedì con il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian della situazione nel Mar Rosso e a Gaza. Il capo delle Nazioni Unite "ha ribadito il suo appello a tutte le parti per evitare qualsiasi ulteriore escalation" in Yemen e attuare la risoluzione della scorsa settimana, oltre ad aver ribadito la necessità di un maggiore accesso umanitario a Gaza e l'immediato rilascio di tutti gli ostaggi israeliani, ha detto il portavoce delle Nazioni Unite.

L'inviato speciale delle Nazioni Unite per lo Yemen, Hans Grundberg, che si è consultato con tutte le parti, ha parlato con il consigliere senior del ministro degli Esteri iraniano, Ali Asghar Khaji, all'inizio di martedì, ha detto Dujarric. Hanno discusso "della necessità di mantenere un ambiente favorevole a un dialogo costruttivo e a sforzi regionali concertati sostenuti per la pace nello Yemen", ha detto il portavoce delle Nazioni Unite. Grundberg e altri hanno poi informato il Consiglio di Sicurezza a porte chiuse.

Mar Rosso infuocato

Operare nella regione è intanto sempre più complicato. La giapponese Nippon Yusen ha così dichiarato che si unirà ad altre importanti compagnie di navigazione nel sospendere le rotte attraverso il Mar Rosso in risposta agli attacchi dei ribelli Houthi alle navi in transito. "Abbiamo sospeso la navigazione attraverso il Mar Rosso da parte di tutte le navi che gestiamo", ha detto all'Afp un portavoce di Nippon Yusen, aggiungendo che la decisione è stata presa per "garantire la sicurezza degli equipaggi". Le forze statunitensi e britanniche hanno bombardato da venerdì decine di obiettivi all'interno dello Yemen controllato dagli Houthi in risposta agli attacchi dei ribelli, che affermano di prendere di mira le navi legate a Israele nel Mar Rosso in solidarietà con Gaza. La rotta principale tra l'Asia e i mercati europei trasporta normalmente circa il 12% del commercio marittimo globale.

Anche altre compagnie marittime hanno preso la stessa decisione di Nippon Yusen. La Mediterranean Shipping Company (MSC) ha sospeso il transito delle sue navi dal Mar Rosso lo scorso dicembre. Anche la francese Cma Cgm, la danese Maersk, e la tedesca Hapag-Llyod hanno effettuato la stessa mossa.

L'amministrazione Biden ha intanto fatto sapere che inserirà i ribelli yemeniti nella lista delle organizzazioni terroristiche globali. L'esercito statunitense ha lanciato una serie di attacchi in Yemen contro missili balistici anti-nave in una parte del Paese controllata dagli Houthi, in risposta agli attacchi del gruppo ribelle che hanno interrotto la navigazione nel Mar Rosso.

La milizia Houthi ha minacciato di espandere i suoi attacchi per includere navi statunitensi in risposta agli attacchi americani e britannici sui suoi siti in Yemen.

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