Cronaca internazionale

Strike nucleare coi missili intercontinentali: Putin testa l'attacco di ritorsione

Putin ha supervisionato una serie di esercitazioni missilistiche balistiche da remoto. La minaccia nucleare di Mosca spaventa l'Occidente

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Prima le istruzioni per arruolare più soldati a contratto nel corso del 2024, in modo tale da avere un esercito più numeroso e strutturato. Poi la supervisione di alcune importanti manovre militari che hanno compreso, tra le altre operazioni, il lancio di missili balistici e da crociera. Vladimir Putin, tra un intervento diplomatico sulla crisi israeliana e l’altro, ha avuto il tempo per dedicarsi ad alcuni dossier scottanti, nel bel mezzo delle tensioni tra la Russia e il blocco occidentale. I media di Mosca hanno infatti scritto che le forze nucleari strategiche russe hanno realizzato un'esercitazione di un "massiccio attacco nucleare in risposta a un attacco nucleare nemico".

Putin e i test missilistici

Secondo quanto riportato dall’agenzia russa Tass, Putin ha supervisionato una serie di esercitazioni missilistiche balistiche da remoto. "Sotto la guida del comandante in capo supremo delle forze armate russe, Vladimir Putin, è stata condotta un'esercitazione di addestramento con le forze e gli equipaggiamenti delle componenti terrestri, marittime e aeree delle forze di deterrenza nucleare", ha spiegato il Cremlino in una nota, sottolineando come, durante l'addestramento, abbiano avuto luogo "lanci pratici di missili balistici e da crociera".

Da quanto fin qui emerso, nel corso delle suddette manovre è stato testato un missile balistico intercontinentale (Icbm) Yars dal cosmodromo di Plesetsk. "Un missile balistico intercontinentale Yars è stato lanciato in prova dal cosmodromo di Plesetsk verso il terreno di prova di Kura in Kamchatka", ha chiarito l'ufficio stampa del Cremlino. I test hanno compreso anche il lancio un missile balistico Sineva da un sottomarino nucleare nel Mare di Barents e quello di missili da crociera con bombardieri Tu-95.

Minaccia nucleare

La notizia è ancor più rilevante perché questi lanci arrivano dopo che la Russia si è mossa per revocare la ratifica di uno storico trattato sul divieto dei test nucleari, ovvero il Trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari (CTBT).

Per la cronaca, il Consiglio della Federazione, la camera alta del Parlamento russo, ha approvato la legge sulla revoca della ratifica del suddetto trattato. I senatori hanno adottato la legge all'unanimità con 156 voti favorevoli, aprendo così la strada alla firma di Putin. Questa legge "mira a ripristinare la parità nel campo del controllo delle armi nucleari", ha sottolineato un comunicato stampa pubblicato sul sito web del Consiglio della Federazione poco prima del voto.

La Duma, la camera bassa del parlamento russo, ha adottato la legge la scorsa settimana, con il presidente Vyacheslav Volodin che auspicava una "risposta all'atteggiamento odioso degli Stati Uniti nei confronti dei loro obblighi sul mantenimento della sicurezza globale". Era stato lo stesso Putin, all'inizio di ottobre, ad annunciare che il suo Paese avrebbe potuto revocare la ratifica del Trattato.

Il messaggio appena inviato da Mosca è chiarissimo.

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