Cronaca internazionale

Svezia, via tablet e dispositivi elettronici dalle scuole: "Apprendimento in calo"

Il ministro dell'Istruzione Carlotta Edholm ha agito sulla base di una ricerca che ha evidenziato come ci siano cali di apprendimento nei giovani alunni. Nelle scuole svedesi tornano carta e penna

Scuola, in Svezia si torna a carta e penna

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Un eccessivo uso della tecnologia, a lungo andare, può provocare problemi di apprendimento, anziché migliorare la capacità di studio dei ragazzi: ne è convinta la Svezia, che da Nazione all'avanguardia nell'uso del digitale, ha deciso di fare una brusca retromarcia, tornando a implementare l'uso del cartaceo nelle scuole.

L'inversione di rotta

È stato così che questo anno i bambini svedesi, tornando in aula, non hanno trovato i soliti tablet che erano ormai così abituati ad utilizzare nel corso delle lezioni. Ad attenderli c'erano infatti libri, quaderni, matite e penne. Un bel cambiamento. Ciò è stato fortemente voluto dal ministro dell'Istruzione Carlotta Edholm, appartenente alla coalizione di centro-destra. La Edholm è stata molto chiara: per gli studenti svedesi serve un'inversione di rotta. "Gli studenti svedesi hanno bisogno di più libri di testo e di meno computer", aveva dichiarato, come ricordato da Il Messaggero. Ed è stata di parola.

La decisione del ministro è stata motivata da un'indagine piuttosto allarmante, che ha evidenziato come un apprendimento troppo tecnologico vada a creare delle lacune nella preparazione dei ragazzi, invece che incrementarla. La Progress in International Reading Literacy Study (PIRLS), ricerca che viene effettuata ogni cinque anni su bimbi fra i nove e i dieci anni, ha mostrato come nel 2021 i bambini svedesi abbiano ottenuto un punteggio di 544, una media inferiore rispetto a quella del 2016, quando gli studenti della quarta elementare ottennero 555 punti. L'introduzione della tecnologia in classe, pertanto, non ha migliorato il processo di apprendimento, tutt'altro.

Il ritorno di carta e penna

Tablet e altrei dispositivi tecnologici fanno parte della nostra vita e sono dei validi alleati. Un sano apprendimento, specialmente per i bambini, si fonda però su altro. Lo studio svedese ha dato avvio a molte riflessioni a riguardo. Gli apparecchi elettronici sono infallibili, ma non lasciano spazio alla riflessione e al ragionamento.

Nei bambini svedesi è stata riscontrata una riduzione dell'abilità di lettura, che resta comunque migliore rispetto ai bimbi di altri Paesi del mondo. Attualmente la Svezia è al settimo posto, insieme a Taiwan. L'Italia, ad esempio, si trova in una posizione inferiore, con 537 punti.

Il ministro Edholm ha voluto prendere provvedimenti, mettendo la parola fine alle forme di apprendimento digitale. Questo, almeno, per i bambini sotto i sei anni. In Svezia, pertanto, non si vedranno più apparecchiature digitali nelle scuole materne.

La polemica

Una scelta, quella della Edholm, che per alcuni è stata impopolare. Qualcuno teme che mettendo da parte la tecnologia i piccoli non vedano più la scuola come un luogo divertente. Altri, invece, hanno cercato di attribuire ad altre cause il peggioramento nella capacità di lettura dei piccoli svedesi, come il periodo del Covid o l'immigrazione. Il ministro dell'Istruzione, tuttavia, non ha fatto passi indietro.

"Ci sono chiare prove scientifiche che gli strumenti digitali compromettono piuttosto che migliorare l'apprendimento degli studenti.

Riteniamo che l'attenzione dovrebbe tornare all’acquisizione di conoscenze attraverso libri di testo stampati e competenze degli insegnanti, piuttosto che acquisire conoscenze principalmente da fonti digitali liberamente disponibili che non sono controllate per l'accuratezza", ha dichiarato, citando uno studio del Karolinska Institutet.

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