Cronaca internazionale

Trump condannato per diffamazione, stangata 83 milioni: "Ridicolo, farò appello"

La vicenda risale al 2019: l'ex presidente statunitense denigrò la scrittrice respingendo le accuse di stupro. Il tycoon: "Caccia alle streghe diretta da Biden"

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Verdetto pesantissimo quello del tribunale federale di Manhattan: Donald Trump è stato condannato a pagare 83,3 milioni di dollari nel processo civile per diffamazione intentato da Jean Carroll. Una cifra nettamente superiore alla richiesta degli avvocati della Carroll, ossia 24 milioni di dollari. Entrando nel dettaglio della sentenza, sono stati sanciti 18,3 milioni di danni "compensatori" e 65 milioni di danni "punitivi". La vicenda risale al 2019: l'ex presidente americano denigrò la scrittrice respingendo le accuse di stupro contenute in un articolo sul New York Magazine. La donna accusò il tycoon di averla violentata nel camerino di un lussuoso centro commerciale di Manhattan all'inizio del 1996. Il tenore della smentita di Trump spinse la presunta vittima a denunciarlo per diffamazione. A maggio 2023 il settantasettenne era stato già condannato per violenza e diffamazione: in quel caso la condanna era stata pari a 5 milioni di dollari.

La reazione di Trump non s'è fatta attendere.Tramite il suo social network Truth, il candidato repubblicano alla Casa Bianca non ha utilizzato troppi giri di parole:"Assolutamente ridicolo! Sono totalmente in disaccordo con i verdetti, e farò appello contro questa intera caccia alle streghe diretta da Joe Biden e concentrata su di me e sul Partito repubblicano. Il nostro sistema legale è fuori controllo e viene usato come arma politica. Ci hanno tolto tutti i diritti del Primo Emendamento. Questa non è l'America!".

Nel corso del dibattimento, l'avvocato di Trump, Alina Habba, aveva affermato che il suo assistito aveva detto la verità quando aveva confutato le affermazioni di Carroll, in una serie di dichiarazioni nel 2019, sottolineando che l'associazione della scrittrice con il tycoon aveva dato alla donna la fama che desiderava e che le minacce di morte che aveva ricevuto non potevano essere attribuite alle parole dell'ex presidente. Al banco dei testimoni per tre minuti in tutto, l'ex presidente americano aveva stigmatizzato senza mezzi termini le accuse della Carroll.

"Ha detto qualcosa che io considero accuse false, completamente false", aveva evidenziato Trump, replicando così alla domanda sul possibile intento di arrecare danno alla Carroll: "No, volevo solo difendermi, difendere me stesso, la mia famiglia e francamente la presidenza", facendo riferimento al fatto che quando sono venute fuori queste accuse era alla Casa Bianca.

Lasciando l'aula, Trump si era lamentato sulla sua impossibilità di esprimersi: "Questa non è l'America".

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