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Lo yatch fantasma alla deriva senza equipaggio: dopo 16 anni nessuna verità

Il 15 aprile 2007 uno yacht con tre persone a bordo parte dal Queensland per raggiungere l'Australia Occidentale. La barca verrà ritrovata dopo qualche giorno senza il suo equipaggio, sparito nel nulla

Screen ricostruzione Slightly Sociable via YouTube
Screen ricostruzione Slightly Sociable via YouTube
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Il 15 aprile 2007 tre uomini intraprendono il viaggio della loro vita, un lunga traversata che li vede salpare da Aisle Beach, sulla costa del Queensland, in Australia nord-orientale, per arrivare a Perth, in Australia Occidentale, dove risiedono. Ma quella che sarebbe dovuta essere una memorabile avventura da raccontare ad amici e parenti, si trasformerà in un inquietante mistero, quando il loro catamarano, il Kaz II, viene ritrovato alla deriva, senza i suoi occupanti, prendendo così il nome di yacht fantasma.

Il ritrovamento del Kaz II e la scomparsa dell’equipaggio

Il 15 aprile 2007 lo skipper Derek Batten, 56 anni e i fratelli Peter e James Tunstead, 63 e 69 anni, salpano da Aisle Beach, nel Queensland, con il Kaz II, un catamarano di 12 metri, per affrontare una lunga traversata. I tre amici hanno infatti programmato da mesi il difficile, quanto avvincente viaggio, che li riporterà in Australia Occidentale, dopo circa 8 settimane di navigazione.

La prima tappa del viaggio è Townsville, dove però i tre non arriveranno mai. Il 18 aprile un elicottero di passaggio nota un catamarano alla deriva, a circa 163 chilometri dalla costa nord-orientale australiana, nei pressi della Grande Barriera Corallina. Trascorrono altri due giorni e il 20 aprile la guardia costiera si imbatte nel catamarano. Saliti a bordo, gli uomini della guardia costiera notano che un vela è strappata, ma la barca non presenta nulla di anomalo.

All’interno la tavola è apparecchiata, gli effetti personali degli occupanti sono riposti nella cabina e c’è un laptop acceso. Si nota un’unica stranezza: sul catamarano non vi è traccia dell’equipaggio. Dove sono finiti Batten e i fratelli Tunstead? Immediatamente scattano le ricerche dei tre uomini scomparsi, mentre il Kaz II viene portato nel porto di Townsville, per essere esaminato.

Come riporta il sito Strange Outdoors, Jon Hall, dell’Ufficio della Gestione delle Emergenze del Queensland, affermerà che a parte la vela strappata, il catamarano era in ottime condizioni, come se i passeggeri fossero stati a bordo fino a pochi minuti prima. Il Gps e i sistemi radio erano funzionanti e c’era ancora il motore acceso. Una volta al porto, i sergenti della polizia del Queensland Molloy e Bardell, indagheranno all’interno del catamarano per scoprire cosa poteva essere accaduto ai tre passeggeri. Sul pavimento dello yacht verrano trovati un coltello e dei giornali, ma a parte questo, è tutto in ordine e non ci sono segni di lotta.

Scartata la teoria di un assalto da parte da alcuni malintenzionati, le indagini si concentreranno sui video registrati dagli uomini durante il viaggio, l’ultimo dei quali è datato 15 aprile, poco prima di scomparire. Nelle riprese, fatte da James Tunstead alle 10 del mattino, il fratello Peter sta pescando, mentre Batten è al timone. Attorno a loro si intravedono delle isole e il mare è calmo. Il video aiuterà gli inquirenti a localizzare la zona, compresa tra Gumbrell Island, Grassy Island e Armit Island.

Le ricerche dell'equipaggio disperso

Per le ricerche vengono impiegate due barche e un aereo della marina, dotata di infrarossi, che si recano nelle vicinanze del luogo identificato nel video. Contemporaneamente altri volontari vengono inviati sulle isole e sulla costa, per cercare lo skipper e i due fratelli. Nei giorni seguenti le operazioni di soccorso continuano, con il supporto di elicotteri e aeroplani, ma i tre uomini non vengono ritrovati.

La moglie di Derek Batten racconterà che il marito aveva frequentato dei corsi e che aveva una certa abilità nella navigazione, motivo per cui i fratelli Tunstead, senza alcuna esperienza in mare, si erano affidati al loro amico e vicino di casa per il viaggio. Secondo il precedente proprietario del Kaz II, Greame Douglas, la barca era in perfette condizioni al momento della partenza. L'uomo rivelerà inoltre agli inquirenti di aver aiutato lui stesso i tre uomini a pianificare la traversata.

Le teorie sulla sparizione dei passeggeri del Kaz II

I familiari dei tre amici dispersi, nel più totale sconforto, ancora oggi si chiedono come sia possibile che i loro cari siano scomparsi senza lasciare nessuna traccia. Jennifer Batten, la moglie dello skipper, all'epoca della tragedia racconterà che con il marito, il quale aveva un'esperienza di 25 anni in mare, avevano più volte navigato fino a Fremantle, in Australia Occidentale e che Derek e i due amici si erano preparati a lungo per la traversata che li attendeva, programmando le tappe e decidendo di navigare di giorno, per essere più prudenti.

Nelle settimane seguenti al ritrovamento del Kaz II, verrà ascoltato dagli inquirenti Gavin Howland, uno skipper che si trovava in mare il 16 aprile, giorno in cui aveva avvistato lo yacht misterioso. L'uomo rivelerà che, a parte la vela rotta e il tratto di mare in cui si trovava la barca, circondata da scogli e acque poco profonde, non si accorse di anomalie e soprattutto, che all'interno non c'era nessuno.

Nel rapporto conclusivo, il coroner Barnes ammetterà di non "essere definitivamente sicuro circa le circostanze che hanno portato alla morte dei tre uomini". Tuttavia, nella ricostruzione della vicenda, si legge che: "Sabato, 15 aprile 2007, il Kaz II stava navigando nei pressi di George Point. Fino a quel momento andava tutto bene, ma nelle ore successive la situazione è precipitata drammaticamente. Uno dei tre uomini deve essere caduto in mare mentre recuperava un'esca che è stata trovata incastrata al timone. Gli altri due devono essersi tuffati per aiutare l'amico e siccome nessuno di loro era un gran nuotatore, con il mare mosso devono essere annegati dopo poco tempo".

Ma il rapporto ufficiale non ha convinto tutti, compresi i parenti dei dispersi e negli anni sono state azzardate diverse ipotesi, su cosa sia capitato a Batten e ai fratelli Tunstead quel giorno di aprile del 2007. Secondo le autorità di Townsville il tempo quel giorno era ventoso. E proprio il vento avrebbe messo in difficoltà i tre uomini, che caduti in acqua, non sarebbero riusciti a risalire a bordo dello yacht. Ma la teoria non regge.

All'interno della barca tutto era infatti in ordine, persino le posate e i piatti erano perfettamente al loro posto sul tavolo. Stando a un'altra ipotesi, portata avanti dal nipote di Batten, lo zio e gli amici potrebbero essere stati rapiti. La barca aveva tirato fuori i paraurti, cosa che in genere si fa quando si avvicina un'altra imbarcazione, la quale potrebbe aver affiancato il Kaz per rapire gli uomini.

Non è tutto: c'è chi ha avanzato l'ipotesi che un'onda anomala avrebbe colpito l'imbarcazione, facendo annegare il suo equipaggio, oppure che i tre amici abbiano finto un incidente per scomparire per sempre e magari godersi la pensione su qualche isola remota del Pacifico.

L'ultima, a dir poco fantascientifica teoria, vede al centro della sparizione un qualche evento paranormale verificatosi in quel tratto dell'Oceano Pacifico, come un rapimento alieno. Gli interrogativi su che fine abbiano fatto i tre occupanti del catamarano Kaz II sono molti e restano tutti senza una risposta certa.

L'unica certezza è che Derek Batten e James e Peter Tunstead non sono mai tornati a casa dalle loro famiglie.

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