Cronaca locale

Scippatrice rom evita il carcere: è incinta del decimo figlio

La donna, 32enne di origini bosniache, deve scontare una condanna a 9 anni di carcere per reati contro il patrimonio e la persona

Scippatrice rom evita il carcere: è incinta del decimo figlio

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In attesa del decimo figlio: scippatrice seriale rom evita il carcere

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È stata rintracciata in un albergo di Monza nella notte dello scorso giovedì 3 agosto grazie a una segnalazione: la donna, una rom 32enne di origini bosniache raggiunta da un ordine di esecuzione penale emesso dalla procura della Repubblica di Imperia, dovrebbe scontare una condanna a 9 anni di reclusione per reati contro il patrimonio e la persona, tuttavia, essendo incinta del decimo figlio, anche per questa volta riuscirà a evitare il carcere.

Stando a quanto riferito dagli inquirenti, la segnalazione sarebbe stata inoltrata agli uffici della questura di Monza intorno alle ore 3:45 del mattino. La nota è stata quindi trasmessa a un equipaggio dell'Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della squadra volanti della questura del capoluogo brianzolo, che ha immediatamente raggiunto l'hotel indicato. Una volta sul posto gli agenti hanno appurato che la donna aveva preso una camera dell'albergo insieme al suo compagno.

Dopo aver effettuato degli accertamenti sul passato della 32enne tramite la banca dati a propria disposizione, i poliziotti hanno rilevato suoi i numerosi precedenti. La rom aveva iniziato a delinquere almeno dal 2004, quando aveva solo 13 anni di età, rendendosi protagonista di decine di scippi e furti, di violazioni in materia di armi e di reati in materia di immigrazione.

Proprio a causa dei numerosissimi casi di borseggio la bosniaca aveva ricevuto più volte nelle città italiane il divieto di accedere alle metropolitane: il più recente nel marzo di quest'anno, quando il questore di Milano le inibì per 12 mesi l'accesso non solo all'intera rete metropolitana del capoluogo meneghino ma anche quello alle stazioni ferroviarie. Tra i reati rilevati anche alcuni precedenti relativi a false attestazioni delle proprie generalità, avendo la 32enne in più di un'occasione dichiarato di chiamarsi in modo differente, di essere cittadina bosniaca o francese o comunque di essere nata in luoghi e date differenti rispetto a quelli reali.

Le varie condanne accumulate negli anni per i reati commessi tra 2004 e 2022 avevano comportato l'emissione di un provvedimento giudiziario complessivo, con unificazione delle pene inflitte, che prevedeva una condanna a 7 anni, 11 mesi e 9 giorni di reclusione, ancora tutti da scontare, oltre che una sanzione di 4.060 euro.

Nonostante che le autorità l'avessero fermata in più di una circostanza, tuttavia, la rom risultava sempre essere in situazioni personali o familiari tali da non consentire di procedere al suo trasferimento in una struttura carceraria. Lo stesso è accaduto anche in quest'ultima circostanza, dato che la 32enne era incinta del decimo figlio, circostanza confermata anche da un certificato medico che la stessa ha consegnato agli agenti.

Conclusi tutti gli accertamenti del caso, e rilevata l'impossibilità di procedere a dare esecuzione all'ordine di carcerazione, i poliziotti non hanno potuto fare altro che informare l'Autorità giudiziaria per disporre un ulteriore differimento dell'esecuzione della pena di 9 anni.

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